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enzimi, crudismo

In questo articolo trovi tutto ciò che devi sapere sugli enzimi: il loro ruolo, la loro funzione, composizione, l’importanza per la salute intestinale e la correlazione tra essi e l’alimentazione crudista.

Articolo di: Dott.ssa Federica Giacosa

Il nostro corpo è una meravigliosa macchina in cui ogni momento avvengono migliaia di reazioni chimiche, in ogni singola cellula. La cellula vive, respira, mangia, elimina, trasforma i nutrienti in energia. Tutto questo è possibile grazie alla presenza degli ENZIMI.
“Gli enzimi sono le sostanze che permettono la vita. Sono necessari affinché abbiano luogo tutte le reazioni chimiche all’interno del nostro corpo. Tutti i nostri organi, i tessuti e le cellule sono attivi grazie agli enzimi metabolici” dice il Dr. Howell.

Il ruolo degli enzimi

La parola enzima, proviene dal greco: en = dentro + zymé = fermento.
Sono delle proteine prodotte da organismi animali, vegetali o da cellule specializzate, che funzionano da catalizzatori, cioè permettono lo svolgersi delle varie reazioni chimiche a livello cellulare in maniera rapida e a temperatura più bassa di quanto esse richiederebbero (in questo caso a quella corporea).

Essi prendono parte a tutti i processi vitali:
– catalizzano tutte le reazioni chimiche nel corpo (i nutrienti introdotti con il cibo sarebbero inutilizzabili se non venissero scomposti dagli enzimi)
– sono importanti per la digestione, respirazione, detossificazione cellulare, il battito cardiaco, risposte emotive etc.
– sono specifici per ogni funzione
– 3000-5000 tipi diversi, molti dei quali sintetizzati dai batteri
– ognuno ha un compito specifico per uno specifico substrato.
Intervengono quindi nella sintesi, decomposizione, digestione, trasporto, eliminazione, disintossicazione..in ogni processo corporeo.

LA VITA NON SAREBBE TALE SENZA GLI ENZIMI

Il nostro corpo ne produce circa 5000 tipi diversi, ognuno con caratteristiche e funzioni uniche. Ad esempio la pepsina prodotta nello stomaco digerisce solo le proteine, la lipasi solo i grassi, ci sono enzimi che legano i composti nocivi a delle molecole per renderli inattivi ed eliminarli attraverso feci e urine e così via.

Si dividono in 3 tipi:
– DEL CIBO ( proteasi, lipasi, amilasi, lattasi, ecc..)
– DIGESTIVI (pepsina, chimotripsina, tripsina )
– METABOLICI

Secondo il Dr. Howell il numero di enzimi che ogni organismo può produrre è predeterminato e introduce nelle sue teorie il concetto di Potenziale Enzimatico proprio di ogni essere vivente; man mano che tale potere diminuisce con l’avanzare dell’età o l’eccessivo e precoce consumo, l’organismo diviene meno efficiente, meno capace di sostenere i processi vitali e la riparazione cellulare, fino alla morte.
Gli enzimi vengono prodotti a seconda delle esigenza del corpo, in un equilibrio in costante divenire e modulato ogni momento in base a quelle che sono le necessità.

La correlazione con l’alimentazione

Anche l’alimentazione determina produzione o meno di certi enzimi a seconda del cibo che viene ingerito. Mangiando più carboidrati o proteine, la produzione enzimatica varia per metabolizzare al meglio tali cibi ed estrarne tutti i nutrienti necessari.
Secondo il Dr. Shinya esisterebbe un Enzima Sorgente, ovvero un prototipo di enzima non specializzato, che si trasforma in enzimi specifici a seconda dei vari bisogni del corpo. Lo stato di salute dipenderebbe quindi dalla capacità di mantenere o di esaurire questo Enzima Sorgente nel nostro organismo.

Sempre il dott. Howell in Enzime Nutrition scrive: “Fare una dieta priva di enzimi comporta un enorme consumo del potenziale enzimatico. Il risultato è un accorciamento della vita (65 anni o meno), malattie e minore resistenza allo stress psicologico e ambientale.” Probabilmente perché meno enzimi vengono introdotti con l’alimentazione, più enzima sorgente viene consumato per la produzione di enzimi digestivi.

La salute intestinale è connessa alla salute generale

Buona parte della nostra salute risiede nel rafforzare lo stato di benessere intestinale, introducendo enzimi con la dieta e seguendo uno stile di vita che preservi l’enzima sorgente.
Il nostro corpo è progettato per fare affidamento su due fonti enzimatiche per digerire il cibo: quelli prodotti dal nostro sistema digestivo e quelli naturalmente presenti nel cibo che mangiamo.
Il cibo crudo, come frutta e verdura crude, produce enzimi naturali che aiutano e aumentano la riserva naturale dell’organismo mentre il cibo cotto attinge a quella riserva impoverendolo e debilitandolo.

Ancora il Dr. Edward Howell ha osservato che la raffinazione e i metodi di cottura dei prodotti alimentari hanno reso la dieta moderna enzimaticamente carente a causa della effettiva distruzione degli enzimi nei prodotti alimentari in questi processi.
Per compensare le mancanze alimentari, il nostro corpo deve assumere l’intero onere di produrre tutti gli enzimi per la digestione, consumando l’enzima sorgente.
Questo tremendo stress sul sistema digestivo esaurisce il corpo di energia e di altri materiali che potrebbero essere meglio utilizzati per supportare altre funzioni importanti, come protezione contro gli organismi nocivi, fare nuove cellule e tessuti o, semplicemente, godersi la vita
E’ da considerare anche che più aumenta l’età, meno il corpo riesce a produrre enzimi.

Composizione e processo di leucocitosi digestiva

Gli enzimi sono composti da proteine e minerali, ma soprattutto da una energia vitale insita in essi, ossia da una forza misteriosa e catalizzatrice che rende possibile le reazioni biochimiche e i processi metabolici interni.
Vari globuli bianchi utilizzano gli enzimi per digerire, letteralmente, quello in cui si imbattono all’interno del nostro organismo.
Questi processi sono noti come pinocitosi e fagocitosi, e danno luogo a quella che viene chiamata leucocitosi digestiva: ogni volta che vengono ingeriti cibi cotti, il numero di leucociti (i leucociti, o globuli bianchi, sono cellule addette alla difesa immunitaria del nostro organismo) aumenta, passando da 6000 a 18000 per millimetro cubo, segno che il nostro organismo identifica nel cibo cotto un “nemico” da attaccare, isolare ed espellere, mentre tale reazione non si verifica se il cibo viene introdotto allo stato crudo. Questo significa che se il potere digestivo dell’apparato digerente è carente e il cibo introdotto è industriale, eccessivamente cotto o precotto, conservato, sterilizzato, pastorizzato, il corpo utilizza enzimi presenti nelle sue cellule immunitarie per la digestione anziché impiegarli nella difesa del corpo o nella digestione di sostanze nocive e di scorie, e alla lunga questo processo porta a un esaurimento delle funzioni difensive con tutto ciò che questo può portare, fino anche a gravi patologie.
Se la produzione di enzimi nel corpo viene eccessivamente sforzata durante la vita di una persona, è inevitabile che con l’avanzare degli anni il livello degli enzimi diminuirà prima di quanto dovrebbe, accelerando così degenerazione e vecchiaia e alterando le capacità di digestione e di assorbimento dei nutrienti con conseguente malnutrizione, deficit nutrizionali, indebolimento immunitario, intolleranze alimentari, malattie.
Il risparmio energetico da mancata leucocitosi è di fondamentale importanza per preservare la forza e l’efficienza immunitaria e per non dilapidarla banalmente.

La preservazione degli enzimi riserva più energia e quindi più vita. Il cibo crudo aiuta in tale processo.

Se la maggior parte degli enzimi del sistema immunitario vengono dirottati a digerire cibo devitalizzato, cotto e privo di enzimi, com’è possibile preservare integre le funzioni del sistema immunitario? Impossibile.
Il cibo crudo, come frutta e verdura crude, produce enzimi naturali che aiutano e aumentano la riserva naturale dell’organismo.
I Nutrienti e l’ossigeno arrivano alla cellula tramite il sangue, e a livello cellulare i mitocondri con i loro enzimi trasformano il cibo in energia per il corpo, in ATP, la nostra benzina.

Nutrienti + ENZIMI = ATP = ENERGIA = KI

Questa semplice reazione mostra come i nutrienti vengono trasformati in energia, nel CHI, nel PRANA, nel QI proprio dagli ENZIMI!!! Essi sono il trait d’union tra la parte fisica e la parte energetica di ciò che introduciamo. Ciò che ci permette di vivere non sono solo i nutrienti, ma è soprattutto l’energia vitale che da questi ricaviamo e sono proprio queste piccole molecole proteiche a permetterlo.
Se la trasformazione dei nutrienti in energia è inefficiente si è stanchi, astenici, con poco KI, QI, CHI.

Cosa impedisce la trasformazione di nutrienti e ossigeno in ATP?

L’ACCUMULO DELLE SCORIE NELLE CELLULE E NELLA MATRICE.
Se l’enzima sorgente viene usato per produrre enzimi digestivi a causa del cibo devitalizzato o di un cattivo fuoco digestivo, o di una disbiosi, di un intestino con problemi, verranno prodotti meno enzimi metabolici, meno enzimi riparativi, meno enzimi di smaltimento rifiuti, con conseguente ingorgo di immondizia a livello cellulare ed extracellulare.

E qui spieghiamo il magico potere di rigenerazione del digiuno

In cui i nostri organi digestivi a riposo smettono di consumare enzimi per la digestione e l’assorbimento e dirigono l’intero pool enzimatico verso la digestione di materiale di scarto e la riparazione di quello difettoso. Questi enzimi di riparazione demoliscono e rigenerano anche i mitocondri mal funzionanti della cellula, che sono il cuore vitale da cui origina la salute o la malattia. E’ stato dimostrato infatti che se si immettono i mitocondri di una cellula tumorale in una sana, quest’ultima darà origine a cellule tumorali. Se in una cellula tumorale vengono introdotti mitocondri sani, essa originerà cellule sane. Per cui la salute mitocondriale e la rigenerazione e riparazione di questi organelli tramite gli enzimi è una tappa fondamentale per il mantenimento o il ritrovamento della salute.

La vitalità dell’essere umano dipende dall’assimilazione dei nutrienti ( qualità del cibo e assorbimento intestinale), dalla trasformazione dei nutrienti in ATP cioè in energia, e dalla vitalità e efficienza dei meccanismi di riparazione e disintossicazione. Questi processi dipendono dalla quantità, qualità e vitalità degli enzimi riparativi, rigeneratori, che potremmo chiamare enzimi della giovinezza, della longevità.

Come preservare gli enzimi

La riserva enzimatica può essere preservata (o per lo meno consumata di meno) grazie a una alimentazione ricca di cibi biologici vivi e vitali.
C’è una grande differenza enzimatica tra un cibo biologico o ancor meglio biodinamico, stagionale e raccolto da poco rispetto a un cibo non bio, colto mesi prima e conservato in frigorifero. Il cibo può essere crudo in entrambi i casi, ma vitale e pieno di enzimi in un caso e assolutamente con zero potere enzimatico nell’altro. E c’è molta diversità tra il mangiare una insalata imbustata nel pacchetto al bar sotto casa o l’insalata acquistata fresca dal contadino, lavata sotto l’acqua corrente, tagliuzzata e messa nell’insalatiera di casa insieme ad altre belle verdure colorate e preparate al momento.

Purtroppo la maggior parte dei cibi di oggi, quando non sono addirittura contaminati, sono assolutamente carenti di enzimi a causa dei metodi di coltivazione su larga scala e dell’impoverimento dei terreni agricoli, salvo come dicevo quelli derivanti da agricoltura biodinamica, per non parlare dei processi di trasporto, maturazione forzata, trasformazione e lavorazione degli alimenti, o del semplice procedimento di cottura oltre i 40°, che non preservano le proprietà enzimatiche dei cibi.
Mangiare cibi crudi sì, ma ai giorni nostri bisogna capire anche quale cibo crudo.

Altro modo di preservare un buon corredo di enzimi è quello di mantenere in salute il nostro microbiota intestinale, cioè la comunità di batteri che vive nella nostra pancia. I batteri producono una enorme quantità di enzimi per la digestione dei cibi, ma anche per proteggersi, per ripararsi, per svolgere le loro funzioni, e questi enzimi hanno un ruolo importante anche per preservare la nostra salute. Se i batteri producono enzimi per digerire il cibo introdotto, ne consumeremo meno dei nostri. Se producono batteriocine o altri enzimi di protezione per arginare i batteri patogeni, meno ne dovremo produrre noi e meno il nostro sistema immunitario verrà affaticato e potrà concentrarsi sui processi di sorveglianza e di riparazione cellulare.

Fattori che alterano la funzione enzimatica

Quando è presente disbiosi intestinale, cioè alterazione della corretta flora batterica, possono prevalere enzimi patogeni su quelli buoni, e questo porta a una alterazione nella qualità e nella quantità di enzimi prodotti. In questi casi il calore intestinale incrementa a causa di forti fermentazioni e putrefazioni derivanti soprattutto dal degrado e dal metabolismo delle proteine animali, e l’eccesso di calore diventa incompatibile con i food-enzyme o coi bio-catalizzatori presenti in tutti i cibi vivi.
Questi catalizzatori danno ai cibi caratteristiche uniche di auto-digeribilità e di bioelettro-magnetismo, e quindi cariche ioniche importantissime per diminuire lo stress ossidativo nel corpo. Ma se la temperatura è eccessiva, i food enzyme, gli enzimi presenti nei cibi vengono denaturati e resi inefficaci.

Molti fattori alterano la funzione del sistema enzimatico e dei singoli enzimi: una alimentazione non adatta al proprio organismo, il consumo di cibi precotti, malcotti o troppo cotti (oltre i 45°), trattati, bevande alcoliche, stati febbrili e di raffreddamento, infiammazioni croniche, fermentazione e putrefazione intestinale, fattori di stress, mangiare troppo, masticazione insufficiente, dieta monotona, errate combinazioni alimentari, intolleranze alimentari, carenze vitaminiche e mineraliche, gravidanza, situazioni di intensa carica emotiva, uso di farmaci, vaccini.

Il dott. Edward Howell afferma che i cibi crudi e non pastorizzati sono molto più digeribili poiché contengono già gli enzimi necessari a digerirli o meglio a predigerirli. Per questo motivo è bene consumarli per la loro capacità di alleggerire il carico del processo digestivo e di conseguenza concorrono a migliorare e potenziare il livello di salute.
Il nostro stomaco ha diverse aree funzionali: la zona superiore del cardias, dove i cibi ingeriti sostano temporaneamente senza che il nostro organismo li attacchi con acidi o enzimi, è lo spazio deputato ad una vera e propria autodigestione dei cibi stessi, ammesso che si tratti di cibi crudi e naturali.
In tale area dello stomaco, gli enzimi naturalmente presenti nell’alimento producono una pre-digestione dello stesso che arriva, secondo le ricerche dell’enzimologo americano Edward Howell, fino al 50% per i carboidrati, il 30% per le proteine e oltre il 10% per i grassi.

Questa autodigestione degli alimenti è, secondo Howell, estremamente importante perché solleva il nostro pancreas da uno stressante sovraccarico, lasciando a disposizione dell’organismo enzimi da usare per le attività immunitarie, energetiche ecc.

Masticare bene è importante per digerire meglio, introdurre più enzimi con il cibo crudo e vitale concorre a questo potenziamento digestivo e entrambi portano anche a ottimizzare l’assimilazione ottimale dei nutrienti, riducendo al minimo la produzione di macromolecole indigerite che, compromettendo la funzionalità della parete intestinale, si trasformano in potenti allergeni da cui possono scaturire tutta una serie di patologie immunitarie e autoimmuni

Minerali per la funzione degli enzimi

Gli enzimi per svolgere le loro funzioni necessitano della presenza di determinati minerali. Se i minerali sono carenti, o se si registra la presenza di minerali tossici, la funzione enzimatica viene disturbata o si estingue, causando gravi danni all’organismo.
La salvaguardia della vitalità e della salute dipendono dalla giusta difesa di questa riserva di enzimi, la quale può essere garantita tramite un’alimentazione naturale che provveda a fornire il necessario apporto di costituenti enzimatici, un introduzione maggiore di food enzyme dei cibi crudi che aiutano e migliorano la digestione, una corretta funzionalità intestinale e un microbiota efficiente e con batteri sani e vitali in grado di sostenere le funzioni enzimatiche digestive ed immunitarie del corpo.

Mangiare alimenti ricchi di enzimi crea un ambiente intestinale che permette ai batteri intestinali di produrre enzimi, instaurando in questo modo un circolo virtuoso. Secondo alcune teorie ognuno ha un potenziale enzimatico predefinito, per cui diventa importante e utile per la nostra salute utilizzare efficientemente enzimi prodotti dai microrganismi che vivono dentro di noi. E ciò può avvenire solo se il nostro intestino è in ordine.

Durante questa settimana (de La Prova Vegana Crudista Igienista) i vostri livelli di benessere e di energia aumentano proprio perché fate il pieno di enzimi, sali minerali, vitamine, perché avete messo a riposo il vostro apparato digerente con cibi semplici e corrette combinazioni alimentari, e perché avete dato un buon nutrimento al vostro microbiota intestinale! Ci vediamo per la prossima Prova Vegana Crudista Igienista!

Dott.ssA Giacosa Federica

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2 COMMENTI

  1. Carissima dottoressa, grazie del suo splendido contributo. Cosa ne pensa allora dell’uso di cibi fermentato ( miso, crauti, natto, tempeh, kefir, kimchi..),-. nella nostra alimentazione? Sono fonte di enzimi o di batteri utili? Oppure rappresentano un carico tossico a causa della presenza di acido lattico, alcol (nel caso di kefir e kombucha), ed altri prodotti del metabolismo dei batteri fermentatori..?
    Grazie mille, siete fonte di enorme conoscenza: grazie per il vostro impegno a favore della salute pubblica (visto che non ci pensa li lo stato…)

     
  2. GRAZIE MILLE! i cibi fermentati sono ottimi amici del nostro intestino perché apportano enzimi e batteri buoni. Quello che ho notato nella mia esperienza è che vanno inseriti gradualmente se l intestino non è ottimale ma in disbiosi ( molto probabilmente per la presenza di alcol e acido lattico, che possono inizialmente dare più fermentazione su un intestino già in difficoltà) . Quindi onsiglio di iniziare gradatamente e eventualmente se danno troppa fermentazione di diminuire ulteriormente le dosi e poi di incrementare gradatamente. I batteri presenti in questi alimenti aiutano la nostra riserva enzimatica e ci aiutano nei processi di detossificazione. Molto interessanti sono gli EM e altri nuovi preparati di cui vi parlerò presto

     

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