I fanatici della dieta: 4 sintomi che indicano stai prendendo il cibo...

I fanatici della dieta: 4 sintomi che indicano stai prendendo il cibo troppo seriamente

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fanatici dieta

Oggigiorno non ci sono limiti alla varietà di cibo a nostra disposizione. Non ho contato, ma ci devono essere milioni di diversi prodotti disponibili per il consumo. Da bambini, seguiamo le abitudini alimentari delle persone che ci influenzano e, crescendo, continuiamo da copione o mettiamo in discussione le abitudini alimentari. Se mettiamo in discussione quelle abitudini alimentari e il loro effetto sul nostro corpo e sul nostro benessere, apriamo il Vaso Di Pandora. Tanta informazione e così controversa. Ogni tipo di dieta può avere senso nel suo modo particolare, incluse le diete convenzionali.

Io e Nicolas siamo forti sostenitori dell’esplorare e alla fine scoprire una dieta che funziona per te. Con questo, intendiamo una dieta che ti fa sentire bene, a lungo. Una dieta che fornisce al tuo corpo i nutrienti di cui ha bisogno per il suo mantenimento, la crescita e la riparazione. Ma cosa succede quando una dieta va contro di te? Come fai a sapere quando stai perdendo il filo della questione? Quando prendi il cibo troppo sul serio?

Dopo aver aiutato centinaia di persone con la loro dieta (una cifra più accurata potrebbe essere migliaia… Dall’apertura di questo blog ho ricevuto oltre 1,5 milioni di visualizzazioni e ho organizzato 13 eventi online di 1 settimana sul crudismo con svariate migliaia di partecipanti), ho trovato alcuni indicatori comuni su quando il cibo viene preso troppo sul serio. Quando scrivo “seriamente” mi riferisco al punto in cui solo pensare al cibo può causare emozioni negative. Ho anche notato che la maggior parte di questi tratti distintivi sembrano avere una causa comune o simile.

Questo è un articolo scritto in collaborazione con Nicolas. Per questo a volte è un uomo che parla.

Badate bene che l’articolo non si basa su nozioni concrete o “scientifiche”, ma semplicemente proviene delle mie (nostre) osservazioni personali. Credo, tuttavia, che possano fornire una visione più profonda per coloro che stanno cadendo nella tana del coniglio e trovano difficoltà a tornare indietro. Quindi, iniziamo:

I fanatici della dieta – 1. Calorie, calorie e ancora calorie

Quando ho iniziato il mio viaggio nei meandri dell’alimentazione ho incontrato tutti i tipi di diete ridicole. Ad esempio, una delle prime diete che ho fatto (avevo 19 anni e mi trovavo in Tailandia) è stata suggerita sul retro di una scatola di cornflakes. Hai indovinato, era una dieta composta da due settimane durante le quali era suggerito di mangiare solo cereali con latte. Di recente avevo scoperto quante calorie avesse bisogno il mio corpo e volevo perdere peso. Quindi ho mangiato i cornflakes come un buon soldatino e mi sono assicurato che avessi mangiato meno calorie del necessario. Ho perso peso? Non proprio. E quando sono tornato alla dieta normale l’ho rimesso su tutto.

Quindi cosa ho fatto? Ho deciso di contare le calorie che stavo mangiando basandomi sulla mia dieta normale. Presto mi resi conto che stavo mangiando un bel po’ di calorie. Anche se mi allenavo molte ore al giorno, non perdevo peso.

Poi ho avuto l’idea non originale di consumare meno calorie di quante ne avessi bisogno. Aveva senso, ma era così difficile… Diventò quasi un’ossessione per me contare le calorie. Allora non sapevo che il corpo avrebbe semplicemente rallentato il mio metabolismo per compensare la mancanza calorica. Ciò significava meno energia. Ad un certo punto, questo tipo di regime fu troppo difficile da mantenere, così ricominciai a mangiare di nuovo normalmente e poi … BAM! Il peso tornò, vendicandosi. In realtà ho messo su più peso di quanto ne avevo prima di iniziare la dieta. Non me ne rendevo conto, ma ero caduto nel temuto effetto yo-yo.

Questo è successo diverse volte e presto mi sono ritrovato a contare le calorie continuamente. Quello che non avevo capito era che il conteggio delle calorie non aiuta. Perché? Perché se sto mangiando cibi che sono molto densi di calorie e allo stesso tempo carenti di nutrienti, avrò sempre voglia di mangiare. Perché il mio corpo non è veramente nutrito. Diventa anche molto più facile consumare più calorie perché il meccanismo di sazietà del corpo non è adattato a cibi così ipercalorici. Per capirci, se mi sazio mangiando frutta e verdura, il volume (di cibo) del rapporto cibo / calorie è molto maggiore rispetto a quello di una pasta alla carbonara. Cosa intendo con questo?
Prendiamo riso e lattuga come semplici misure comparative. Il volume di 100 grammi di lattuga è di gran lunga superiore al volume di 100 grammi di riso, tuttavia le calorie contenute nella lattuga sono nettamente inferiori. Questo perché ci sono più calorie contenute nello stesso volume di riso che nella lattuga.

Cosa succede quando mangi più alimenti a cui il tuo corpo è biologicamente adattato?

Cominci a mangiare cibi che ti permettono di essere pieno fornendoti tutti i nutrienti (questo non include solo calorie sotto forma di grassi, carboidrati e proteine) di cui il tuo corpo ha bisogno senza consumare eccessive quantità di calorie. Perché? Perché non puoi mangiare troppo di questi alimenti. I tuoi meccanismi di regolamento della sazietà che registrano quando lo stomaco è pieno funzioneranno in modo eccellente e nel modo in cui la natura intende. Quando un essere mangia ciò che si è evoluto per mangiare, il cibo a cui si è adattato, non può mangiare troppo. La natura ha già creato gli alimenti perfetti per la sopravvivenza della specie e il cibo risulta naturalmente nel volume/rapporto calorico e nutrizionale corretti. È così semplice.

Diamo un’occhiata agli animali in natura che non sono stati influenzati dagli umani. Non sono in gran parte, se non tutti, in grande forma? Hai mai visto una gazzella in sovrappeso? O un paio di pappagalli grassi? Solo coloro che si sono evoluti per digiunare per lungo tempo, per sopravvivere al letargo, per esempio, saranno più pesanti. Ma sono progettati in questo modo e sono sani così. Perché nell’arco dell’anno dovranno sostenere un digiuno prolungato.

Ora, ecco che arriva un’altra domanda importante; qualcuno di loro conta le sue calorie? Qualcuno di loro ha la minima concezione di che cosa sia una caloria? O grassi, proteine e carboidrati per quel che conta? No. Eppure sembrano mangiare sempre nelle giuste quantità. A volte di più, a volte di meno. Perché? Perché quando mangi il cibo a cui il tuo corpo è naturalmente adattato non aumenti di peso (anche se non lo fai perfettamente). Soprattutto se ti alimenti secondo natura in combinazione con l’esercizio fisico.
Questo è un insegnamento dell’Igiene Naturale. Non c’è bisogno di ricerca scientifica per sapere questo. E’ buon senso.

Il nostro suggerimento

Innanzitutto bisogna farsi la domanda: “Perché conto le chilocalorie?” Forse in questa fase della scoperta dell’alimentazione più appropriata per te, è importante sapere più o meno quello che stai consumando. E’ ok. So che anch’io ne avevo assolutamente bisogno. Semplicemente perché in questo mondo confuso degli esseri umani abbiamo deviato così lontano da ciò che i nostri antenati hanno mangiato che potrebbe essere necessario avere una qualche forma di comprensione di ciò che sta succedendo sulla terra a riguardo della nostra dieta attuale. Codesto cibo è buono per me? Mi sta dando quello di cui ho bisogno? Ecc.
Se stai leggendo questo articolo probabilmente già conosci le domande.

Ad un certo punto, tuttavia, iniziamo a renderci conto che il conteggio delle calorie non è necessario. Almeno, questo è quello che dovrebbe succedere se trovi la dieta che serve i tuoi meccanismi e bisogni biologici naturali. La mia svolta è arrivata quando ho cambiato la mia colazione per mangiare solo frutta al mattino. Ho perso circa 6 o 7 chili di peso in eccesso senza nemmeno provarci (ed io sono uno di quelli che ha trascorso la maggior parte della sua infanzia e adolescenza in sovrappeso). E’ accaduto senza sforzo.

Ora non ho bisogno di contare le calorie perché la mia dieta è in accordo con i miei bisogni biologici (il più delle volte 🙂 ). Non morirò mai di fame. In effetti, mangio quanto voglio fino a quando mi sento sazio e soddisfatto. Credo che il conteggio delle calorie possa essere utilizzato come transizione per scoprire di più sul cibo che mangi. Non credo nemmeno che sia una transizione obbligatoria. Dipende davvero dall’individuo.

Conclusione

Se ti stai divertendo a contare le calorie e non ti fa star male, va tutto bene. Se stai cadendo nel pozzo senza fondo del conteggio delle calorie e non ti sembra di avere via d’uscita, stai prendendo il cibo troppo sul serio…

Stai esplorando il folle mondo della nutrizione. E se sei come me, ami i numeri. Ma se ti sta facendo stare male, se ti sta consumando, facendoti impazzire, causando ansia, ecc. Fai un passo indietro. Prenditi un momento di riflessione e RICONOSCI che non ti sta aiutando. Ti sei perso nei dettagli e hai dimenticato l’intera ragione per cui hai iniziato questo viaggio. RICORDA, l’hai fatto per sentirti bene nel tuo corpo e magari raggiungere il peso che sai dovresti avere. Quindi, salta tutte le assurdità, smetti di contare le calorie e inizia a divertirti. Te lo meriti.

 

I fanatici della dieta – 2. Non trovo più piacere nel mangiare

Il cibo è biologicamente progettato per essere piacevole. Il nostro corpo si è evoluto in modo da ricompensarci ogni qualvolta avessimo trovato e poi mangiato il cibo. Era un modo per il corpo e per i suoi abitanti (le cellule) di dire “Ben fatto! Grazie per aver fornito i nutrienti di cui abbiamo bisogno per continuare a vivere. Vai così!”

Tuttavia, ora viviamo in una società che è così abbondante di cibo, specialmente quello che è stato progettato per darci più piacere e soddisfazione, e non abbiamo nemmeno bisogno di usare molta energia per ottenerlo (fare movimento). Abbiamo il privilegio di vivere nell’era dei supermercati, bar e ristoranti. I tipi di alimenti che sono eccessivi in zuccheri, grassi, sale, ecc. sono più piacevoli, densi in calorie, carenti in altri importanti nutrienti e sono il più delle volte non nel giusto rapporto nutritivo a cui il corpo umano si è adattato nel suo processo evolutivo. Ma hanno un buon sapore e, a causa della densità calorica più elevata, il corpo ti ricompensa con ormoni del benessere (dopamina). Questo può portare all’aumento di peso e ad un certo numero di altre malattie. Alla fine, esaurisce il naturale sistema piacere-ricompensa.

Quindi cosa succede dopo? Decidiamo di metterci a dieta…

Impariamo a conoscere una varietà di diete diverse fino a quando non troviamo finalmente il Santo Graal. Prendiamo il crudismo come esempio. Lo pratichiamo per un po’ e notiamo che ci sentiamo meglio (non necessariamente mentre mangiamo, ma come stato generale di benessere). Ma dopo un po’ torniamo alle vecchie abitudini alimentari e ci sentiamo male con noi stessi. Alla prima occasione risaltiamo sul carro crudista finché non usciamo con alcuni amici e mangiamo quel delizioso panino…. Oddio. Ci sentiamo di nuovo male perché sappiamo che “la farina non va bene” “le uova nella maionese non si mangiano” “chissà come hanno grigliato le zucchine” e il cibo crudo è in definitiva meglio per noi. Tuttavia, non possiamo proprio resisterci… e quella pizza è così buona… è quasi come una dipendenza. Questo modello si ripete fino al punto che iniziamo a sentirci male al solo pensiero di mangiare. Ci vengono le paranoie anche riguardo il mangiare o no una banana. Ci sentiamo come se avessimo poco controllo e ogni volta che proviamo a fare qualcosa di buono, vogliamo automaticamente sabotare noi stessi. Diventa un rapporto di odio-amore, quasi ossessivo, con il cibo.

Improvvisamente, ci ritroviamo a evitare di uscire con gli amici perché le loro abitudini alimentari sono diverse e potrebbero influenzarci a mangiare “male”. Prima di rendercene conto, ci viene il mal di testa ogni volta che pensiamo al cibo. Ci fa sentire ansiosi perché abbiamo avuto già problemi prima con il cibo. Ora, ogni volta che pensiamo al cibo, non lo associamo al piacere, ma al dolore. Non importa se mangiamo cibi buoni o cattivi, i circuiti neurali associati al cibo hanno formato strade interconnesse con la sensazione di ansia, o altre forti emozioni negative.

Questo è un esempio di come puoi cadere nella relazione negativa che hai con il cibo. Ci sono, naturalmente, altri modi che portano al dispiacere di mangiare cibo, poiché la complessità del comportamento umano è varia come i tramonti del cielo. Ma la causa principale di solito è abbastanza simile, e ne parleremo più avanti in questo articolo.

Il nostro suggerimento

La soluzione a questo non è sempre così facile. Dipende davvero da:

– l’intensità dell’emozione negativa che si prova con il cibo;
– per quanto tempo la persona ha ripetuto questo schema nella relazione con il cibo;
– quanto siano fortemente stabiliti quei circuiti neuronali all’interno del cervello;
– la causa o i fattori scatenanti motivazionali che hanno iniziato il percorso alimentare;
– il desiderio di ristabilire una relazione sana con il cibo e, in ultima analisi, con se stessi.

Ma, anche con tutte queste variabili, c’è una cosa che suggerirei di fare per iniziare il percorso verso una relazione sana e gioiosa con il cibo. E questo è:

– Osserva semplicemente te stesso quando avverti uno spostamento emotivo relativo alla dieta (o al cibo in generale).
– Prenditi un momento e sii consapevole di come ti senti. Individua il momento esatto e la possibile ragione di questo cambiamento emotivo. Non giudicarlo, ma lascia che il processo accada.
– Quindi osserva le emozioni e le sensazioni che si verificano in seguito. Guarda lo schema che si ripete. Tornare indietro e OSSERVARE.

Proprio così facendo potresti avere nuove realizzazioni, cognizioni e comprendere da dove proviene l’origine di questo schema. Questo è sempre il primo passo.

A volte questo è tutto ciò che ti devi dire, “Cosa sto facendo? Vienine fuori, è ridicolo. È tempo di creare un nuovo modello di mangiar sano in cui non mi giudichi così duramente, dove non sono così duro/a con me stesso/a. Non prenderò questo più sul serio. Decido di divertirmi. Olè.” O, qualcosa di simile.

Ma se la radice del problema è più profonda, diciamo che stai cercando di riempire un vuoto, che proviene dalla solitudine, un sentimento di inutilità, senso di colpa, non accettazione, non amor proprio o altri aspetti causati da un’immagine negativa di sé (forse causata da un trauma o da una serie di esperienze negative nella propria vita), consiglierei di fare EFT. EFT (Emotional Freedom Techniques) è un metodo rivoluzionario per liberare traumi emotivi, fobie e programmi che sono incorporati nel subconscio o nel sistema energetico del corpo. Si arriva direttamente alla radice dei modelli di auto-sabotaggio e li tira fuori. Se vuoi saperne di più puoi vedere una presentazione che ho fatto durante uno dei miei eventi qui in Ecuador: https://www.youtube.com/watch?v=123pYbCruys&t=2812s
O leggi questo articolo.

 

I fanatici della dieta – 3. Identificarsi con un tipo di dieta

Scopri una nuova dieta e sei così eccitato che ti immergi completamente. Impari tutto quello che c’è da sapere e trovi meraviglioso che ci sia già una comunità consolidata e quasi una cultura attorno a questa dieta che hai appena trovato. Inoltre, sperimenti dei benefici sulla tua salute e scopri che il tuo modo di vivere può anche aiutare l’ambiente e molte altre cose belle.

Tratterò il veganesimo (la dieta – non lo stile di vita) ora perché ho avuto molta esperienza con esso e posso rapportarmici in maniera amorevole e compassionevole.

Mentre facevo amicizia con questa dieta, che divenne più di uno stile di vita, mi ritrovai a scrivere un libro sulla sua causa e diventai fortemente convinto che fosse la via per il futuro dell’umanità (NB: Nicolas aveva scritto un libro/satira “It’s a Cow’s World“, in cui descrive un mondo invertito in cui le mucche regnano e gli uomini vengono sfruttati e mangiati dalle vacche). Continuo a credere che una dieta basata su alimenti di origine vegetale, consumati nel loro integrale e crudi sia la più logica e abbia senso a livello biologico. Io personalmente mangio per il 95% vegano. Ma questo non è un dibattito sul fatto che la dieta vegana o qualsiasi dieta, del resto, sia buona o cattiva. Questo articolo si rivolge ai segni che ho trovato essere indicatori del fatto che il cibo viene preso troppo sul serio.

Quindi, ecco il punto: ho notato che nel momento in cui ho iniziato ad identificarmi con una dieta specifica (o stile di vita), diciamo “veganismo”, “crudismo”, “fruttarismo” o “paleo”, il mio ego è diventato incredibilmente attaccato all’etichetta. Divenne così attaccato che si sarebbe arrabbiato, sentito ansioso, eccessivamente difensivo, deluso o semplicemente triste se qualcuno lo avesse “attaccato”. Sembrava quasi che fossi in una “guerra” o “lotta” contro tutti coloro che erano contrari alla dieta, prendevano in giro lo stile di vita o semplicemente non se ne curavano. Il mio ego stava diventando molto serio. Ho provato lo stesso anche con l’Igiene Naturale.

Questo è qualcosa che fa l’ego, questo è qualcosa che gli umani fanno. Osserviamo le religioni, culture, nazioni e diversi sistemi di credenze. L’ego ama segregare, identificare e definirsi. Se questa è una buona o una cattiva cosa va oltre lo scopo di questo articolo. Ma quando si tratta di cibo può fartelo prendere davvero troppo sul serio… Può farti prendere la vita troppo sul serio… Certo, se vuoi prendere sul serio la vita e il cibo, questo articolo non fa per te. Tuttavia, se sei a un punto in cui tutta questa serietà ti fa sentire pesante e non ti fa sentire bene e vuoi cambiare, sappi che queste emozioni non sono necessarie e puoi comunque sfruttare i benefici di una dieta o uno stile di vita senza tutti questi attaccamenti che ti buttano giù. Ma come?

Il nostro suggerimento

Il mio suggerimento è una soluzione elegante, sottile e semplice. Basta cambiare alcune parole quando si tratta di descrivere la tua dieta o lo stile di vita. Ad esempio, invece di dire: “Sono vegano/a” o “Sono crudista” o “fruttariano/a” basta dire “Mangio una dieta _________” o “Seguo uno stile di vita ________.” Aggiungere altre “parole magiche” può aiutare a togliere ulteriormente la pressione. Ad esempio puoi dire “Seguo una dieta basata principalmente su ______________, sembra essere quella giusta per me, per ora.

In definitiva, la tua vera essenza non può essere definita, non può essere contenuta, non può essere etichettata. È questa ricerca, tuttavia, di scoprire chi siamo veramente che ci fa diventare attaccati ad alcune delle cose che incontriamo nel nostro viaggio, anche se ottime. Ciò include la scoperta di una nuova dieta che risuona di più con chi siamo nel momento. Ma potremmo voler decidere di cambiare o aggiustare il tiro. E dobbiamo permetterci questa possibilità. Lo facciamo se non ci identifichiamo con un tipo di dieta.

Se notate, non mi sono mai chiamata SeRAWna, SerenaVeg, CrudiSerena o altro. Perché? Perché non mi identifico con queste diete. Al massimo ho un sito che si chiama LaSerenaSalute, ma perché per me il cammino (attra)verso la salute dovrebbe essere sereno (e cade a pennello con il mio nome 😉 ), e l’alimentazione, che è un pilastro della salute, dovrebbe essere un’esperienza serena. Non una pena. Non una sofferenza. Se non è un piacere o non sta portando alcun beneficio, c’è qualcosa chiaramente che non va.

Conclusione

Non attaccarti ad una dieta in particolare, praticala e godi dei tanti meravigliosi benefici che ti offre. Finché funziona, è ottimo. Ma se non continua a funzionare dovrai fare dei cambiamenti. E potrebbero essere minimi! Ma non limitarti. Solo per un “ideale”. Concediti la possibilità di cambiare e di scoprire e seguire la tua unicità.

 

I fanatici della dieta – 4. Devo costantemente giustificare la mia dieta e mi sento costantemente in dovere di dire alla gente cosa stanno sbagliando nella loro alimentazione

Ricordo la mia amica Meg che mi diceva quanto fosse eccitata di provare quello che pensava essere una dieta igienista. Così ha pubblicato una foto di se stessa con un frullato di banana e aloe vera su un gruppo di Igiene Naturale. Invece di ricevere riconoscimento e supporto per iniziare uno stile di vita più sano, ha ricevuto molti commenti negativi su come non fosse Igienismo. Questo l’ha fatta sentire veramente male, tanto che non ha più continuato ad informarsi e a sperimentare. Insegno ed educo secondo i principi dell’Igiene Naturale, quindi conosco esattamente i motivi per cui non è “igienistico” questo frullato, ma questo non è il punto…

Ho trovato un tale peccato che abbia avuto una brutta esperienza così presto nel suo viaggio e tutto perché a volte prendiamo le cose troppo sul serio…. Se alcuni frutti si combinano male con gli altri, o se la spremitura accelera il processo di ossidazione dei nutrienti nel succo (compromettendo il valore biologico dell’alimento) o se l’aloe vera dovrebbe o non dovrebbe essere consumata, sono davvero irrilevanti se vieni da una dieta composta principalmente da fast-food, non credi?

Ora, lo ammetto, ho anch’io spesso avuto il desiderio di correggere le persone quando hanno pubblicato alcune cose sulla nutrizione che sapevo essere sbagliate o ridicole hehehe 🙂 ma mi sono presto resa conto che fare ciò risultasse che nè io nè l’altra persona ci sentissimo bene. Notai anche che mi dava uno strano senso di essere migliore, superiore o più “avanzata” dell’altro. So che sembra strano e odio ammetterlo, ma è vero. Ho cercato di capire perché c’era questo bisogno di sentirmi meglio degli altri e poi mi ha colpito – mi dava la sensazione di essere a un livello più alto di coscienza rispetto all’altra persona e quindi più avanti sul viaggio spirituale / salute / anima / vita. Ciò che è ingannevole è che in quei momenti posso dire a me stessa che l’ho fatto per aiutare l’altra persona…. Per “svegliarli” per così dire. Ma quello non era il vero motivo.

Dopo un po’ di tempo e alcune lezioni di vita ho capito che non era quello che volevo fare. Volevo aiutare le persone ma non volevo farlo in questo modo. Soprattutto perché non aiuta veramente l’altra persona. Invece ciò crea risentimenti perché ho fatto loro perdere la faccia di fronte ad altre persone.

Nessuno e ripeto NESSUNO gode nel perdere una discussione, di essere criticato o umiliato, specialmente di fronte ad altre persone. Forse alcuni individui vogliono correggere gli altri in un modo che faccia sentire l’altra persona peggio a riguardo di se e dei suoi comportamenti, o forse hanno diverse ragioni per farlo, ma io non volevo aiutare le persone in questa maniera. Perché nel profondo non mi fa stare bene.

Invece, ho deciso di cambiare rotta, lasciare quella che io chiamo “la fase missionaria” e offrire semplicemente un servizio. Aiutare solo le persone che volevano e richiedevano il mio consiglio, assistenza o guida. Ho scritto articoli, aperto un blog, realizzato video su YouTube e in seguito ho iniziato ad organizzare eventi dal vivo e Vacanze Igieniste di Trasformazione in Ecuador; infine ho aperto l’Accademia d’Igiene Naturale. Ho fatto tutto questo semplicemente condividendo chi ero, ciò che sapevo e ciò che pensavo fosse utile. Per chi volesse ascoltare e avesse il bisogno di leggere e assimilare questo tipo di informazione. Volevo semplicemente condividere la conoscenza che per me è stata rivoluzionaria e che ha completamente e per sempre cambiato il mio paradigma, il modo in cui concepisco la salute e la vita in un modo più positivo, liberatorio ed eccitante.

Mi sono anche resa conto che tutti e intendo tutti hanno un’opinione diversa e che è impossibile sperare che tutti siano d’accordo con un’idea in particolare, o anche con me. Alla fine, ho capito che le persone dovrebbero avere la libertà di pubblicare ciò che ritengono giusto anche se di principio non sono d’accordo con loro. E io, personalmente, ho preso la decisione consapevole di non dire alla gente che hanno torto o che la mia dieta è giusta quando pubblicano la loro verità. È già abbastanza difficile esprimersi così com’è e avere persone che ti criticano fa male. Fidati di me, so come ci si sente. Condividere te stesso al mondo ha molte sfide che ne derivano. Questo è un processo di apprendimento e il discernimento è sempre importante, indipendentemente da dove provenga la fonte.

Quindi, torniamo al punto. Avere il desiderio di giustificare la tua dieta di continuo o di dire alla gente che ha torto nelle sue scelte alimentari (quando non è richiesto) può, ma non necessariamente, significare che stai prendendo il cibo troppo sul serio. Che cosa si può fare?

Il nostro suggerimento

Credo davvero che l’esperienza e la conoscenza di tutti possano aggiungere valore a qualcun altro nel giusto contesto. E solo perché sei ben informato sulla nutrizione non significa che sei un fanatico della dieta o stai prendendo il cibo troppo sul serio. Potrebbe solo significare che hai una passione per questo argomento. E se puoi aiutare qualcuno nel loro viaggio, fallo. Qui ci sono tre cose che ho imparato e che ho trovato funzionare, se pensi che questa sia la tua vocazione:

1. Aiutali nella fase in cui si trovano
Il mio mentore di Igiene Naturale, il Dr. Robert Sniadach, mi ha dato molti consigli preziosi per quanto riguarda l’insegnamento, in particolare per quanto riguarda la salute. Disse: “Osserva e presta attenzione al tuo studente, paziente o persona che cerca il tuo consiglio. Ascolta le parole che dicono e scopri dove sono nella vita e nel loro cammino verso la salute. Quindi, aiutali solo con il prossimo passo. Non stai cercando di insegnare loro dove sei tu nella vita, li stai aiutando ad arrivare dove loro devono andare. Per fare tutto ciò, hanno semplicemente bisogno che gli mostri il prossimo passo logico.

Questa è stata una lezione importante per me perché mi sono resa conto che stavo cercando di convincere la gente ad arrivare al livello di comprensione e di salute in cui mi trovavo. Con questo suggerimento, ho rivolto l’attenzione alla persona che cercava il mio consiglio. Dove sono? Da dove partono? Dove vogliono arrivare? Questo cambiamento mi ha permesso di diventare un’insegnante molto più efficace e comprensiva.

Naturalmente, questo diventa rilevante solo se la persona vuole il tuo consiglio 🙂 Se non chiedono aiuto, di solito non saranno ricettivi. E va bene così.

2. Usa la tecnica del sandwich
Le persone sono
, e saranno sempre, creature emotive. Prendiamo le cose personalmente e non ci piace essere criticati o perdere la faccia di fronte agli altri o a noi stessi. Non ci piace sentirci dire che abbiamo torto. Quindi se decidi di correggere qualcuno e non vuoi che si arrabbino segretamente, prova la tecnica del sandwich.

Ciò che fai è lodarli per aver fatto qualcosa di giusto, poi affronti il problema che necessita miglioramento e poi li lodi di nuovo per qualcos’altro che stanno facendo di buono. Ciò manterrà il loro morale alto e aumenterà anche la probabilità che rimarranno motivati ad applicare i consigli che hai appena dato loro. Ancora una volta, solo se chiedono il tuo consiglio….

3. Crea la tua piattaforma per la distribuzione di informazioni preziose
Questo può sembrare un suggerimento ovvio, ma se ritieni che sia il tuo scopo o missione quello di insegnare salute, nutrizione, un certo stile di vita, ecc. crea la tua piattaforma per insegnare la tua visione unica. Crea un account YouTube, apri un blog, avvia un sito web o scrivi un libro. Mettiti lì fuori e concentrati sul servizio agli altri. (Occhio però a non cadere nel tranello di dover andare a fare il maestrino nelle piattaforme degli altri… 😉 )
È un’avventura incredibile che nasconde mille sfide, ma è molto gratificante!

Se invece questa dell’alimentazione è solo un “hobby”, perché ti diverte sapere cosa metti nel piatto e nel tuo corpo, fermati esattamente lì. Fermati a quella fase in cui c’è divertimento nello scoprire nuovi ingredienti, nuove combinazioni di sapori, che minerali o vitamine ci sono dentro alimento X e Y. Se leggi questo articolo probabilmente sei già andato oltre il divertimento, quindi fermati e guarda indietro. Torna a quella fase eccitante di scoperta!

E se è uno stile di vita o alimentare che ami e che ti fa stare bene, goditelo! Perché ti fai tutti questi problemi? Che te ne frega degli altri? Sai benissimo qual è la motivazione per la quale hai scelto di mangiare in un determinato modo. Condividi solo con chi vuole ascoltare e che gli altri si arrangino. Non devi fare il missionario. Fallo per te stesso. Influenzerai gli altri anche se non ti prodighi a fare prediche. Non dargli più peso di quel che è. E’ solo cibo….

 

Conclusione sul fanatismo dietetico

La parola “dieta” ha diversi significati che sono simili e molto diversi allo stesso tempo. Può significare ciò che si mangia regolarmente (questa è la mia definizione), ma può anche significare una restrizione di determinati alimenti in un determinato lasso di tempo al fine di perdere peso, recuperare la salute, ecc. All’inizio del XIII secolo significava “cibo regolare, standard”.

Il fanatismo, d’altra parte, deriva da fanatico, che significa essere motivati o caratterizzati da un entusiasmo o uno zelo estremo, come nella religione o nella politica (o in questo caso il cibo). La parola deriva dal latino fanaticus “pazzo, entusiasta, ispirato da un dio”. Significa anche una persona pazza. Alcuni sinonimi di fanatici sono entusiasti, zeloti, bigotti, teste calde, militanti.

Il fanatismo di solito è associato a connotazioni negative, specialmente nell’arena religiosa. Ma se guardiamo alla definizione più ampia, notiamo che si tratta di qualcuno che ha un’ossessione magnifica con un soggetto, uno scopo, un obiettivo o uno stile di vita specifici.

Qualsiasi atleta professionista potrebbe essere considerato un fanatico! Se giochi a tennis 8 ore al giorno, questo non può essere considerato fanatismo? Quindi la domanda che ne deriva è: quando il fanatismo è positivo o negativo? Risponderei facendo un’altra domanda; come influenza te e le altre persone? Qui sta la risposta. Ciò richiede autocoscienza e completa onestà.

Ma ora passiamo al punto finale di questo articolo. Parlo di quando prendiamo il cibo così sul serio che ci fa sentire male, depressi, ansiosi, infelici, frustrati, ecc. Com’è possibile che il cibo possa farci sentire così male con noi stessi? Perché siamo così emotivamente attaccati al cibo?

Credo che questo accada quando richiediamo dal cibo ciò che non può dare. Se usiamo il cibo per consolarci, per intorpidire le nostre emozioni, per riempire il vuoto, per farci sentire meglio con noi stessi o per darci un motivo per sentirci in colpa, per farci sentire superiori o inferiori rispetto agli altri, più virtuosi, per farci sentire parte di un gruppo o per separarci dalle masse, per darci un nuovo marchio di identità, ecc. stiamo chiedendo di più di quello che dovrebbe essere dal nostro rapporto con il cibo. Diventiamo ossessionati come un fidanzato che diventa eccessivamente geloso, invidioso, protettivo e difensivo. Diventa quindi una relazione abusiva. Per questo motivo, ricorda sempre la relazione biologica primaria che abbiamo con il cibo e cioè è lì:

per fornirci i nutrienti di cui abbiamo bisogno per il mantenimento, la crescita e la riparazione del corpo.

 

Punto. Basta. Tutto il resto è un’estensione o un attaccamento che di solito è stabilito dal nostro ego, dalla nostra mente o dalle influenze degli altri nella nostra vita, inclusa la nostra cultura.

Tuttavia, se ti piace il rapporto con il cibo che hai e / o ti sta aiutando a vivere una vita più sana e più felice, allora, con ogni mezzo, continua quello che stai facendo.

Inoltre, se vuoi prendere sul serio il cibo, anche se non ti fa sentire bene, allora, fallo pure e non prendere alcuno dei nostri suggerimenti. Hai la libertà di decidere e vogliamo che tu sappia che non abbiamo altro motivo se non quello di condividere semplicemente alcune delle intuizioni che abbiamo raccolto nel nostro viaggio di interconnessione con individui finora.

Ecco, queste sono un po’ le nostre riflessioni sul prendere troppo sul serio il cibo e l’alimentazione. Tutto ciò è nato quando abbiamo notato che molte persone non sono più felici quando mangiano, il pensare a cosa mangiare è diventato un incubo e sembra non riescano ad uscirne più fuori. E questo ci dispiace. E’ un vero peccato.

E tu?

Se hai avuto esperienze diverse o ti trovi in accordo con alcune delle cose che abbiamo scritto, per favore lascia un commento. Non siamo qui per criticarti o giudicarti, semplicemente ci piace condividere. Ci piacerebbe sapere di più sul tuo personale viaggio e sul come il cambiare la tua dieta ha influito sulla tua vita. Inoltre, se hai affrontato alcune delle sfide di cui abbiamo parlato e hai altre soluzioni per chi è all’ascolto, sarebbe meraviglioso leggerti.

Con affetto,
Serena (Food-Coach) & Nicolas (Fisioterapista)
Fondatori, direttori e docenti primari dell’Accademia d’Igiene Naturale
accademiaigienenaturale.com

 

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Un voto per il tuo parere:

6 COMMENTI

  1. Questo articolo … Ha toccato un tasto per me molto importante. Si io sto male e penso costantemente al cibo. È iniziato tutto quando sono iniziati sintomi di indigestione. Il cibo è diventato un nemico, un ossessione, una fonte di dolore fisico e anche mentale. Ho sintomi fisici si, ma riconosco perfettamente in me il pattern di una persona fanatica della purezza del cibo, alla costante ricerca della perfezione a tavola – e non solo. Questi sintomi – fisici e non – mi hanno portato a essere in una situazione veramente precaria, oserei dire tra vita e morte ogni tanto. Ti ringrazio con grande affetto per questi articolo, sono contenta di averlo letto… Io vorrei ogni giorno trovare il mio “salvatore”…. Ma so che quella persona posso essere solo io … Credo, almeno. I dottori sono li, ma sono io a dover mettermi sul giusto cammino della guarigione, fisica e mentale. E davvero difficile. Sono molto sola e ho tanta paura… Però grazie, grazie ragazzi di questo bel articolo …

     
    • Carissima Francesca, volevo ringraziarti anche qui per aver lasciato il commento! E spero di metterci in contatto presto. Anzi, sento che il momento giusto potrebbe essere arrivato…
      Un caldo abbraccio :*

       
  2. Siete fantastici! In maniera più o meno soft ho attraversato tutte e quattro le situazioni e poi fortunatamente ho avuto l’illuminazione….oggi rido! 😀 non seguo sempre un’alimentazione “perfetta”, mi trovo a mangiare fuori più spesso di quanto vorrei e non sempre cibo fisiologico ma sono molto più serena e rilassata di prima… non sono più fissata! Che leggerezza! GRAZIE <3

     
    • Grazie a te Isabella per aver scritto! E’ bello ricevere testimonianze di persone che in passato si erano “imparanoiate”, ma che ne sono uscite, senza neanche troppi problemi. Io lo vedo come un percorso e come scriviamo nell’articolo anche noi abbiamo fatto esperienza con una o più situazioni del genere, ma si va avanti. Basta non fermarsi. Della mia “vita igienista” probabilmente l’alimentazione è la cosa su cui più “canno”. Anche se comunque mangio molto bene, so che non seguo sempre l’alimentazione “perfetta” come dici te… ma so che viene ben compensata da tutti gli altri pilastri dell’Igiene Naturale, partendo dal meraviglioso luogo in cui vivo, con il clima perfetto, il poco stress, l’attività fisica e mentale, il sentire un senso nella mia vita, la pace e l’apertura mentale, l’accettazione…

      Un bacio :*

       
  3. Articolo stupendo che porta a riflessioni molto profonde!! Personalmente sono a 1426 giorni consuntivi di utilizzo app MyFitnessPal, ne sono veramente dipendente
    Ovviamente in tutto questo lasso di tempo il peso è salito e sceso a piacimento a volte in maniera inspiegabile o oggettivamente non ne ho ricavato tutto questo benificio, se non all’inizio per capire meglio la ripartizione in macros del cibo che ingerivo. Dovrei convincermi a smettere e liberarmi da questa dipendenza.
    Grazie per gli ottimi spunti, come sempre 🙂

     
    • Grazie mille a te Fabrizio per il commento e la testimonianza!
      Smettere potrebbe essere più semplice del previsto… basta che non apri più la app 😀 Fai finta che sia come un vecchio Tamagotchi e lo lasci “morire” 😉

      Un abbraccio!
      Serena

       

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