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infiammazioneAvrete sentito parlare di artrite, tonsillite, bronchite. Tutte le malattie che terminano per –ite indicano l’infiammazione di una specifica area del corpo. Ad esempio la colite è un’infiammazione del colon, l’appendicite dell’appendice, dermatite della pelle, tendinite dei tendini, epatite del fegato ecc. Queste etichette patologiche denotano semplicemente la parte affetta, ma falliscono nel comprendere la causa dell’infiammazione.

L’infiammazione manifesta di solito dolore acuto, dovuto alla pressione esercitata dai tessuti infiammati sui nervi. E questo è un bene, poiché il dolore limita i comportamenti che potrebbero danneggiare ancora di piú l’organismo. Ad esempio se ci fa male la schiena, eviteremo di alzare carichi pesanti, se fa male la gola, mangeremo di meno e berremo di piú.

Non appena individuata la parte affetta da infiammazione, é pratica medica somministrare al paziente un antidolorifico, o pratica comune andare in farmacia a comprarlo. Grazie al farmaco, il dolore associato all’infiammazione svanisce e puó sembrare quasi un miracolo: possiamo continuare con il nostro lavoro e la nostra vita credendo di essere tornati in salute. Ma questo potrebbe non essere il caso. Questi medicinali hanno la capacitá di provocare piú danni, che il valore del sollievo momentaneo e sono distruttivi su due livelli: primo, incoraggiano la continuazione del comportamento che ha causato l’infiammazione (ad esempio, sovraccarico delle vertebre e dei muscoli della schiena). Secondo, causano quasi senza eccezione gli eufemisticamente chiamati “effetti collaterali”. A volte questi effetti collaterali potrebbero valerne la pena. Peró c’è sempre un rischio virtuale. Farmaci antidolorifici e antiinfiammatori sono di uso comune, anche troppo comune, e pochi sono davvero consapevoli dei rischi reali ai quali si stanno sottoponendo. Probabilmente, sarebbe meglio sopportare il dolore e andare direttamente alla causa di questo, cambiare stile di vita e perfezionare i propri comportamenti.

Anch’io ho fatto uso profuso di Moment ogni primo giorno del mio ciclo mestruale. Il dolore m’impediva persino di lavorare, a volte. Una o due pastigliette e questo spariva nel giro di mezz’ora, per poi ritornare puntualmente il mese successivo. Da quando ho smesso di mangiare carne, invece, circa 6 anni fa, le fitte sono prontamente sparite. Una grande liberazione! Il farmaco fa effetto, ma è solo temporaneo, ed è questa una delle grandi minacce del nostro tempo: cerchiamo soluzioni veloci per problemi dei quali non si capisce l’origine e ancor meno se ne comprendono le conseguenze. E la medicina di oggi, maestosa e brillante, ci offre esattamente quello che il nostro istinto ricerca – sollievo immediato dei sensi.
Soluzioni rapide di qualsiasi tipo raramente portano benefici a lungo termine. Un esempio chiaro è il fast-food, quando abbiamo fame, è facile cadere nella trappola del consumo di qualcosa di veloce, ma ci fa bene abusare di questa invenzione? Credo che tutti noi conosciamo la risposta. Consumare droghe ricreazionali ci fa sentire euforici, ma quanto puó durare? E che dire dell’alcool? È piacevole passare una serata e esagerare con questa sostanza, ma come ci sentiamo il giorno dopo? E cosa dire dei problemi a lungo termine derivanti dall’abuso di alcool e droghe?

infiammazioneDescrizione del processo infiammativo – Come risultato di una lesione o ferita provocate da agenti estranei all’organismo o a causa di un trauma, ad esempio un osso rotto, un morso di un insetto o una reazione ad un’infezione batterica, le cellule del tessuto danneggiato producono istamina. L’istamina provoca il mutamento dei minuti vasi sanguigni, i quali rilasciano fluidi all’area ferita. Il flusso sanguigno locale aumenta e trasporta speciali cellule ematiche all’area, la cui specialitá è quella di collezionare sostanze aliene per l’atto eliminativo. Assieme a queste cellule giungono anche fibrinogeni, i quali stimolano la coagulazione. Il coagulo è una risposta naturale e fa da partizione, è come un muro che viene eretto tra l’area infetta e il resto del corpo. La partizione arresta la fuoriuscita dei fluidi, impedisce alla materia morbosa di entrare in contatto con le parti sane, e risulta nel caratteristico gonfiore dell’infiammazione. L’infiammazione è causata da un agente eccitante ed è un comune meccanismo di difesa dell’organismo. Alla luce di ció essa è riconosciuta come un processo intelligente di guarigione.

Il Dr. H. Lindlahr spiega che il corpo non sopprime la crescita e moltiplicazione dei batteri finché la materia morbosa della quale si cibano e sussistono non sia stata consumata e decomposta. Egli afferma che antibiotici e antitossine somministrati in alte dosi durante queste cinque fasi, potrebbero sopprimere l’attivitá microbica e il processo infiammativo prima che quest’ultimo abbia fatto il suo corso riparativo naturale e prima che la materia patologica sia eliminata.

Le 5 fasi dell’infiammazione, secondo il Dr. Lindlahr, sono:

  • Incubazione – Durante questa fase tossine, materia morbosa e altri eccitanti infiammativi si concentrano in una determinata parte o un organo del corpo. Quando si accumulano in una quantitá tale da interferire con la normale funzione dell’organismo o da mettere in pericolo la salute e la vita, forze vitali si mettono in moto e reagiscono d’emergenza attraverso il processo d’infiammazione.
  • Aggravamento – Durante il periodo di aggravamento i fagociti inghiottiscono le tossine nel corpo. Questa fase è accompagnata da un corrispondente aumento di temperatura, febbre e infiammazione, finché raggiunge il suo climax, marcato dalla maggiore intensitá dei sintomi febbrili e di dolore.
  • Distruzione – Disintegrazione di tessuti dovuta all’accumulo di essudati a causa della formazione di pus; sviluppo di ascessi, foruncoli, fistole, irritazione, piaghe e altri sintomi febbrili e d’infiammazione.
  • Riduzione – Assorbimento ed eliminazione di essudati, pus ecc. accompagnato dall’abbassamento di temperatura, battito cardiaco e altri sintomi d’infiammazione.
  • Risoluzione o ricostruzione – Quando il periodo di riduzione ha fatto il suo corso completo e le aree affette sono ripulite delle accumulazioni e ostruzioni morbose, la quinta fase è di ricostruzione e riparazione dei tessuti lesi e degli organi danneggiati. Ritorno alla norma.

È estremamente importante non interferire con alcuna fase sopraindicata. La miglior azione è mettersi a riposo cosicché tutta l’energia vitale possa essere reindirizzata al processo di guarigione. Lindlahr spiega cosa potrebbe succedere se ciascuna di queste fasi fosse soppressa.

Soppressione durante le prime due fasi d’infiammazione – Lindlahr spiega che questa pratica involve sempre il pericolo che le tossine non eliminate sovraccarichino organi e parti vitali, predisponendo la fondazione di malattie croniche distruttive.
Soppressione durante la terza fase d’infiammazione – Se s’interferisce con il processo durante questa fase, c’è la possibilitá che l’area affetta rimanga danneggiata in modo duraturo e questo lasci gli organi permanentemente invalidati.
Soppressione durante la quarta e quinta fase d’infiammazione – Se si blocca o s’interferisce con questi processi di eliminazione prima che vengano portati a termine, le parti affette e gli organi non hanno la possibilitá di ricostruirsi perfettamente. Potrebbero rimanere anormali, paralizzati e la loro funzione invalidata, anche seriamente.
Spesso si ritiene l’infiammazione come una “malattia” da venir soppressa, ma in realtá è il processo di guarigione, essa è la “cura”, attraverso cui la natura si sforza a ristabilire la salute! Lasciatemelo ripetere perché questo concetto é troppo importante: L’INFIAMMAZIONE É LA CURA!

pilloleLa maggior parte dei pazienti potrebbe guarire perfettamente e naturalmente senza l’uso di medicinali. Ad esempio, pazienti con problemi reumatici e di osteoporosi beneficiano grandemente di cambiamenti alimentari; problemi e lesioni alla schiena possono essere trattate efficacemente attraverso terapie manipolative non chimiche come aggiustamenti chiropratici e fisioterapia. La maggior parte dei pazienti, al primo dolore, pretende un effetto immediato, solo cosí si convince che la terapia é efficace, e generalmente gli viene prescritto un antidolorifico – soluzione pratica e decisamente allettante per ambo le parti (medico-paziente).
I medicinali potranno pure offrire rilievo dal dolore, ma raramente promuovono la guarigione e la salute dell’organismo. Al contrario, tutti offrono una serie di effetti collaterali. In uno studio pubblicato dal Journal of Rheumatology, é stato argomentato che il 2,7% dei pazienti* che fanno uso di medicine antiinfiammatorie non-steroidali (come l’ibuprofene) sviluppa serie complicazioni del tratto gastrointestinale superiore. Un altro studio pubblicato nel Journal of the American Medical Association suggerisce che 2,2 milioni di pazienti* ospedalizzati annualmente ripercuotono reazioni avverse serie ai medicinali a loro somministrati. Douglas Lisle, Ph.D. e Alan Goldhamer, D.C., suggeriscono che 106,000 di queste reazioni siano state fatali. Se questo fosse vero, gli effetti collaterali da farmaco sarebbero la sesta causa di morte prematura in America! (The Pleasure Trap, Mastering the Hidden Force that Undermines Health & Happiness, Douglas Lisle, Ph.D., Alan Goldhamer, D.C., 2006)

La scena italiana è un po’ confusa. Secondo l’enciclopedia Treccani cit. “In Italia, da anni le segnalazioni di ADR (Adverse Drug Reaction) sono più basse rispetto a quelle rilevate in altri Paesi. Dal 2001 al 2005 le segnalazioni annue hanno oscillato tra 6000 e 7000, con differenze importanti da regione a regione e con un tasso largamente al di sotto dell’obiettivo ottimale di 30 per 100.000 abitanti raccomandato dall’OMS. Almeno in teoria, il numero ridotto di segnalazioni può essere spiegato con differenze genetiche che rendono gli italiani più resistenti ai danni da farmaci, per es. per un assetto particolare di un pool di enzimi che metabolizzano i farmaci, ma è un’ipotesi che riscuote poca fortuna tra gli studiosi. È più facile che i medici italiani facciano semplicemente meno segnalazioni di ADR, magari solo perché non tendono ad attribuire a un farmaco la responsabilità del problema che assilla il malato.” (http://www.treccani.it/enciclopedia/danno-da-farmaci_%28XXI_Secolo%29/)
Mio parere – È possibile che tra tutti gli esseri umani della terra, noi italiani abbiamo la fortuna di possedere una pool di enzimi cosí specifica che ci permette di metabolizzare efficacemente droghe sintetiche dell’ultimo millennio? La teoria che a noi italiani sarebbe concessa la grazia divina dell’uso di medicinali è, a mio parere, pretenziosa. Chiaramente è difficile riconoscere un sintomo e verificare esattamente che questo derivi dal farmaco, ancor meno se dei farmaci si fa un mix. Non solo dobbiamo renderci conto che il nostro sintomo derivi dal medicinale, ma lo dobbiamo riportare al medico di base, sará poi egli ad informare la Rete Nazionale di Farmacovigilanza, non noi direttamente.
E ancora, un caso interessante – mia nonna: da quando sono piccola, la vedo ogni giorno prendere 7-10-14 pillole…al giorno! E negli anni non migliora, anzi. Sempre piú interventi, sempre piú medicine, sempre piú visite mediche sono previste. E da poco, anche un tumore della pelle. Potrá pur essere che quest’ultimo sia il risultato di 10-20-30 (E chi li conta piú?) anni di consumo (abuso?) di medicinali per malattie di cui si conosce solo l’etichetta? Secondo l’Igienismo tutte le malattie hanno la stessa origine: tossiemia e tossicosi (vedi anche l’articolo Tossiemia e tossicosi: precursori di tutte le malattie) e la malattia si sviluppa attraverso sette fasi: enervazione, tossicosi, irritazione, infiammazione, ulcerazione, indurimento, cancro. O sará colpa di una disfunzione di corpo “invecchiato”? A voi il parere.

La maggior parte delle malattie odierne derivano dall’eccesso. Ad ogni disturbo crediamo di dover aggiungere qualcosa, quando è la sovrabbondanza (di cibo, di tossine, di stimolanti, di droghe ecc.) che ha causato il problema. La soluzione è davvero semplice, forse anche troppo semplice: togliere, sottrarre, ma il desiderio di “fare qualcosa”, invece di smettere di fare qualcosa, pare essere la propensione umana.

Colgo l’occasione per ribadire che non abbiamo una malattia qui o lí. La malattia è il sintomo di un malessere generale, lo sfogo ponderato di un organismo esperto: il corpo umano. Febbre, diarrea, vomito, infiammazione sono solitamente i nostri alleati, la risposta intelligente del nostro organismo, ai quali deve essere lasciato il tempo di fare corso – naturalmente, senza l’impedimento dei medicinali. Digiuno o semi-digiuno e tanto riposo fisico, mentale, sessuale ed emozionale sono in generale richiesti dallo stesso corpo.

La veritá è che la maggior parte dei disturbi che minacciano la nostra salute e quella dei nostri cari è prevenibile, ma non efficacemente curabile (secondo i metodi convenzionali). Se decidiamo di prendere azioni preventive, elimineremo le cause delle infermitá ancora prima che danneggino irreversibilmente il nostro organismo.

Noi e i nostri cari dobbiamo prendere coscienza e consapevolezza che la nostra salute è in primo luogo nelle nostre mani. La salute è la conseguenza naturale e spontanea di una vita salutare. Abbiamo la possibilitá di agire. Ora. Abbiamo la possibiliá di scelta, per il nostro futuro e quello dei nostri figli. Abbiamo il diritto ad una vita lunga, una vita gioiosa e serena, libera dalle malattie. Ci vuole coraggio per cambiare e non è semplice. Puó sembrare impossibile e istintivamente non allettante, certo alle volte dobbiamo rinunciare al piacere immediato, e metterci tutta la forza, spendere energia, ma solo per una grandissimo guadagno futuro, il valore piú importante della vita: la salute. Senza questa, nulla e proprio nulla ha piú senso.

*americani
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25 COMMENTI

  1. Devo dire che grazie a mia mamma ho usato quasi sempre rimedi naturali per curare influenze, mal di gola ecc. e non ho mai preso un moment in vita mia! contro il mal di testa può bastare anche un massaggio con balsamo di tigre o una buona dormita dopo una doccia fresca….cmq grazie per le informazioni sull’infiammazione, sono molto utili!un libro che ti consiglio (se non l’hai ancora letto) UOMINI ERBE SALUTE di Maurice Messeguè, l’inventore dell’erboristeria…ma sicuramente lo conoscerai già! un abbraccio Elisa

     
  2. Cara Serena, il tuo articolo è molto interessante! Io faccio parte della categoria che usa medicine per tutto (mio padre è medico quindi sarà la “deformazione professionale” che lo ha abituato a curarmi così), ma da quando sono quasi vegana, mi interesso al crudismo e leggo il tuo blog, sto cercando di cambiare queste abitudini, soprattutto perchè non ha senso cercare di mangiare “bene” se poi comunque inquino il corpo con medicine! Ma veniamo al dunque: da un paio di giorni ho un forte mal di gola, e la mattina quando mi sveglio anche muco piuttosto denso. Ho pensato che sicuramente c’è qualcosa che non va e il mio corpo sta cercando di reagire! Solo che, dal momento che dovrò parlare in pubblico tra 2 giorni, ho comunque preso (a malinquore) un antinfiammatorio, per evitare che il mal di gola compromettesse la mia presentazione. Ora, dal momento che non è ancora passato, non so se sia meglio o peggio continuare a prendere la medicina (come ho sempre fatto finchè i sintomi non svanivano) o lasciare stare e aspettare, ma col rischio di non stare bene entro 2 giorni…cosa mi consigli di fare? grazie mille, a presto!

     
    • Cara Mar, capisco bene la tua situazione e il tuo é davvero un bel quesito. Anche a noi é capitato anni fa, quando siamo andati in Peru, di ritrovarci con diarrea e febbre e che fare? Aspettare pazientemente che questi facciano il loro corso e perdere dei giorni di vacanza o risolvere con delle pastiglie e continuare a spassarcela? A mali estremi, estremi rimedi. Queste sono situazioni per le quali la medicina é utile. Essa ci dona il privilegio della seconda chance! Prevenire é sempre meglio che curare, questo é ovvio. Ma ci sono dei momenti in cui il danno é stato fatto.
      Per quanto riguarda la tua situazione, ahimé, dipende da te come comportarti. Io ti posso dire che se vuoi “curarti” senza medicine, il metodo piú veloce é digiunare. In questo modo lasci tutte le energie disponibili al corpo per risolvere con le “pulizie” arretrate. Mal di gola e muco sono per altro sintomi molto lievi e dovrebbero passare prontamente. Molto riposo é in questo caso richiesto. Altrimenti, se un digiuno é “troppo”, allora potresti provare mangiando il meno possibile e di cibi facilmente digeribili come della frutta, la quale non ha bisogno di digestione, o delle patate se preferisci qualcosa di cotto.
      Altrimenti, tenendo conto della tua presentazione, potresti optare per la pastiglia, ma in questo caso sai che il corpo non solo deve fare i conti con le pulizie, ma anche con la medicina (ed é per questo che smetti di stare male…perché il corpo preferisce eliminare le tossine di quest’ultima) – oltre al cibo che ingerisci.
      Immagino sia una situazione in cui molti si ritrovano: sto male, ma devo andare a lavorare, devo viaggiare, ho un esame a scuola, presentazioni, convegni, meeting importanti. Ed é per questo che la miglior cosa é preoccuparsi in primis della propria salute, diventare dei maestri in questa. Solo cosí potremo gioire di tutte le bellezze della terra e le magnifiche esperienze che la vita ci offre 🙂
      Un caro saluto e buona fortuna per la presentazione, sarai fantastica!!!

       
      • Grazie mille Serena! Tu sei fantastica! Ti seguo e ti stimo moltissimo! P.s. ho letto qui sul tuo blog (se non ricordo male) che aglio e cipolla non sono adeguati per l’alimentazione, ma sono un po’ confusa perché ho sempre sentito dire che l’aglio crudo è un ottimo anti batterico…potresti illuminarmi?

         
        • Giá il nome anti-batterico dovrebbe darti un indizio. Perché dovremmo uccidere i batteri che sono, per la maggior parte, i nostri alleati? I batteri proliferano in ambiente favorevole, se sei sana non hai bisogno di uccidere nessuno, il corpo si regola da solo, grazie alla sua innata intelligenza. E andando sul senso comune: che odore ha? Che sapore ha? Ha un bell’aspetto? Di tendenza diremmo no. Se dai un pezzo di aglio ad un bambino, quasi sicuramente lo sputerá, vomiterá e non sará felice di ripetere l’esperienza. L’aglio, specialmente crudo, é tossico e questo mi pare abbastanza ovvio. Ci siamo abituati al suo sapore e cotto probabilmente non é cosí terribile per la salute, ma contiene sostanze e olii tossici che non andrebbero ingeriti. Se lo vuoi usare perché ti piace dare una nuance al sapore, sei la benvenuta, ma é da usare in moderazione per lo piú.

           
  3. Secondo me (perchè verità assolute non esistono) la soluzione sta nell’evitare gli abusi.
    In Italia siamo più resistenti, i medici sono più restii a riconoscere gli effetti collaterali o nel complesso ricorriamo meno e con dosaggi, magari, più bassi ai farmaci?
    I fans sono farmaci di cui molti abusano. E’ vero che spesso e volentieri non si cura la causa sottostante ma quanti possono permettersi di stare a casa due giorni perchè ha mal di schiena? O quanti stanno a casa quando hanno 37,5? O perchè magari in preda all’emicrania o con dolori mestruali? E’ una soluzione che non è praticabile. Io dal canto mio stringo i denti ed è raro che prenda farmaci…ma quando il dolore è troppo forte mi sembra una stupidagine non utilizzarli.
    Idem come sopra quando si parla di antibiotici. Col cavolo che i batteri sono tutti amici! Per quanto si possa vivere una vita sana è difficile prima o poi non incappare in un’infezione batterica.
    Senza contare che l’essere vegani benchè favorisca un basso tenore di grassi nel sangue non mette a riparo da malattie cardiovascolari o qualsiasi altra malattia che necessita di un chirurgo. E che facciamo? Chirurgia filippina?
    Mettersi a digiuno quando si sta male è un ottimo consiglio…peccato che se non mangio il mio organismo difficilmente può sopportare senza aiuti esogeni un insulto lesivo senza contare la fase di restitutio e mi pare un po’ complicato che una patata lessa possa aiutare la cicatrizzazione.
    La frutta non ha bisogno di digestione? Viene assorbita tal quale? Buccia compresa? Nuove scoperte all’orizzonte…

     
    • Ciao Andrea, grazie per aver commentato! Sono d’accordo con te 🙂 É difficile. Specialmente al giorno d’oggi e con il nostro ritmo e ognuno fa ció che puó. Se non vuoi digiunare, vedi tu a quale compromesso scendere. É un’altra opzione. Il modo meno invadente e piú intuitivo per curarsi: non far niente. Ma non deve essere regola per tutti.
      Sí, lo ripeto, sono miliardi i batteri nel nostro corpo e la maggior parte sono nostri amici e aiutano nei processi fisiologici. Certo non tutti, ma le difese del corpo umano possono tenere a bada i restanti – se il corpo é sano. E ti posso assicurare che se il corpo é forte non si ammala…te lo dice una che vive da due anni in paesi del terzo mondo (e ho vissuto spesso in condizioni molto antigieniche).
      Incidenti e operazioni salvavita dell’ultimo minuto sono una grande invenzione dell’uomo e non le minimizzo. La medicina ci dona il privilegio della seconda chance o possibilitá di sopravvivere e la ringrazio per questo! Ma nell’articolo non si parla di questi tipi di emergenze.
      Si dice che la frutta non ha bisogno di digestione perché i suoi zuccheri sono semplici, cosí come le proteine, le quali sono giá in sottoforma di amino acidi. Chiaramente i valori nutritivi hanno bisogno di essere assorbiti, assimilati e trasformati in tessuto organico. Questo é solo un malinteso 🙂

       
      • Più che difficile non si può. Soprattutto perchè, per quanto l’organismo sia sano, è impossibile che si resista in eterno a tutti gli insulti, emotivi e fisici, che la vita di ogni giorno ci riserva. Se questo è vero per me che sono alla soglia dei 30 anni, lo è ancora di più per chi è abbondantemente nella vecchiaia. I farmaci sono un aiuto che viene fornito all’organismo e posso assicurarti che eliminare il dolore non è solo un sollievo dal punto di vista fisico ma anche psicologico. Non per nulla esistono i centri per il dolore. Tu hai vissuto in paesi del terzo mondo…ma da sempre? Perchè allora mi chiedo come mai in questi posti in cui hanno queste tradizioni alimentari e mediche miracolose siano ancora presenti malattie che qui, dove invece siamo ignoranti da quel punto di vista, sono sparite?
        Riposto poi la domanda perchè mi sa che non è arrivata…che senso ha mettersi a digiuno quando si vuole lasciare che l’organismo si curi da solo? Da dove prende i “materiali” il mio organismo se io non glieli fornisco con l’alimentazione? E quante proteine può dare un frutto? Zuccheri e gli altri principi sono digeribili l 100% o no?
        Poi leggevo questo “ed é per questo che smetti di stare male…perché il corpo preferisce eliminare le tossine di quest’ultima (pastiglia)” e allora chiedo se davvero hai delle prove a sostegno di quello che hai affermato. Smetto di star male perchè il farmaco ha fatto effetto o perchè l’ho allontanato? Vuoi dirmi che se ho un’infiammazione e prendo del diclofenac (credo sia il più famoso), il dolore non va via per il farmaco?

         
        • Andrea, certo che si puó. Tante persone giá lo fanno. Prevengono nel migliore dei casi. Se giá a 30 anni ti lamenti, chi lo sa quando raggiungerai i 60! Non tutti si arrendono come te, ci sono persone che cercano di migliorare la propria vita e di ritrovare l’equilibrio che gli spetta – a qualsiasi etá.
          Nei paesi del terzo mondo ci sono malattie da noi debellate perché c’é poca igiene e non ci sono le possibilitá di alimentarsi propriamente.
          La domanda sul digiuno é interessante. Quello che bisogna capire é che la maggior parte delle nostre malattie (malattie d’affluenza) derivano dall’eccesso, non dalle mancanze. E l’origine delle malattie é tossiemia o tossicosi, ossia un eccesso di tossine nel sangue e nell’organismo. Il digiuno aiuta il corpo a depurare ed eliminare e una volta eliminate le tossine ci sentiamo meglio.
          Riguardo le proteine, se sei interessato, per favore leggi per intero il mio articolo su di esse => http://ildragoparlante.com/2014/03/31/proteine-da-dove-le-ottengono-i-vegetariani-vegani-e-crudisti/
          Quando usiamo i farmaci (o erbe) per curarci, stiamo solo sopprimendo i sintomi. Questi apportano ulteriori tossine all’organismo, le quali devono essere eliminare. Il corpo fa quindi i conti con queste, smettendo di preoccuparsi dei problemi precedenti. Per questo, se non si decide di fare dei cambiamenti, le malattie ritornano a intervalli regolari.

           
  4. E quando mi sono lamentato? 🙂 Vivo una vita sana e non mi ricordo nemmeno l’ultima volta che ho dovuto prendere un fans. Ho amici vegani che invece si ammalano più spesso…certamente non posso tirare nessuna conclusione perchè sarebbe sbagliato. Quando ero piccolo ero perennemente malato. Man mano che passavano gli anni io “sopravvivevo” ai miei compagni e ai miei amici e oggi posso dire di star bene. Eh menomale!
    Qui quando si stava male si pativa per la mancanza più che per l’eccesso…l’eccesso è un problema di oggi, del benessere. Se dovessi chiedere a mia madre e a mio padre se preferiscano vivere come quando erano ragazzini non credo mi darebbero una bella risposta.
    L’articolo l’ho letto. Interessante anche se i paragoni con le altre specie non tengono.Noi non siamo erbivori come il cavallo e nemmeno ruminanti come i bovini. Loro utilizzano la fibra ed ottengono proteine ed energia in un modo completamente diverso dal nostro. Ho letto anche delle scimmie e èpeccato che la nostra parente più prossima sia lo scimpanzè che addirittura mangia le altre scimmie…in più ti sei mai chiesta a cosa corrisponda quel 2% di differenza fra il nostro genoma e il loro?
    Se soffro di ernia del disco è offio che non sia il diclofenac a farmela rientrare e che svanito l’effetto sia come prima. E chi l’ha mai detto? Tu sai come il corpo smaltisca le sostanze esogene? E non è proprio lo stesso meccanismo vero?
    Parlando di mal di schiena hai mai visto qualcuno in piena crisi per la famosa sciatica? Vai a dirgli di non prendere farmaci ed aspettare che vada via il dolore da solo…
    Quali sono allora queste tossine?

     
    • Andrea, non dico a nessuno di non prendere antidolorifici se stanno male, questa é una scelta individuale. Io personalmente non ne ho bisogno e non ne consumo.
      Nel caso della sciatica i problemi possono essere molteplici: un disco non a posto, un nervo intrappolato, pressione di qualsiasi genere dove la muscolatura non é ben sviluppata… e qui una serie di sedute dal fisioterapista o dall’osteopata, in combinazione con una buona alimentazione, possono aiutare. Di fatto, la maggior parte delle persone che hanno questo tipo di problemi fanno vite sedentarie o i movimenti che fanno sono bruschi e non naturali e coscienti. Una buona routine di esercizi fisici puó prevenire in questi casi, ancor meglio dell’alimentazione sola. É per questo che amo l’Igiene Naturale, perché non é solo alimentazione, é uno stile e filosofia di vita. Sono tanti gli aspetti da tener conto: acqua pura, aria fresca, temperatura gradevole, relazioni sociali, luce solare, fra gli altri.
      Certo, non possiamo paragonare l’uomo a un erbivoro, il mio parlare di altri animali voleva solo indicare il fatto che, se si possiede il giusto apparato, allora anche l’estrazione di proteine é possibile. E il nostro apparato intestinale é perfetto per digerire la frutta nel migliore dei modi. Tu parli poi di scimpanzé e la loro inclinazione a mangiare anche dei piccoli mammiferi (di rado), ma anche qui bisogna tenere conto di come e in che quantitá: poca carne, cruda e mangiano il cadavere completo di cervella e sangue. Insomma, una bella differenza dal giorno d’oggi.
      Non sei obbligato a seguire ció che dico, se sei curioso, informati ancor piú e fai la prova su te stesso e vedi come ti senti. É ció che ho fatto io, per quanto mi potesse sembrare strano agli inizi ed ha cambiato la mia vita, oltre che quella di molti miei familiari.
      Un caloroso saluto dall’Ecuador!

       
      • Certamente ma siccome non siamo tutti uguali allora capita che una persona comunque sviluppi questo problema e farsi toccare nella fase acuta dell’infiammazione può non essere una buona idea. La prevenzione ok ma non tutti la fanno e allora bisogna adattarsi. In più c’è comunque una buona parte di popolazione che pur facendo una vita sana si trova ad affrontare il problema.
        Gli scimpanzè mangiano piccoli mammiferi ma anche insetti. Non è la parte preponderante della loro dieta ma ne fanno parte. Se è per le differenze loro vivono nudi sugli alberi e non si fanno domande di carattere etico…nessuna. Anche questa è una bella differenza.
        Ovvio che non sono obbligato ma mi sarebbe piaciuto avere delle risposte a delle domande e non le ho ricevute, pazienza. Non intraprenderei mai nessun cambiamento senza che qualcuno mi spieghi il fondamento. Io leggo di tossine anonime, di amenorrea come fosse la normalità, di scimmie tutte uguali, di quanto viviamo di frutta e di come si muoia di fame e di come i batteri sono tutti amici ma magari la verdura la lavo. Me ne farò una ragione.
        ciao

         
      • Siccome immaginavo una risposta del genere sono già andato a leggere e non ho trovato nulla su come si chiamano queste tossine. Non importa, veramente. Se a te e a chi ti segue non interessa, chi sono io per volerlo sapere?
        ciao

         
        • Andrea, questo commento mi fa credere che o fai finta di leggere o hai problemi nella lettura. Riguardo le tossine cito: “Le tossine provengono da due origini: endogene e esogene, ossia interne ed esterne.
          Tossine endogene: come organismi viventi produciamo una quantitá tremenda di tossine. Generiamo una quantitá di anidride carbonica che potrebbe uccederci in pochi minuti, se i nostri polmoni smettessero di funzionare. Miliardi di cellule muoiono giornalmente e sono rimpiazzate da nuove cellule, enzimi chiamati lisosomi fanno a pezzetti queste cellule per la conseguente eliminazione. Questi componenti si chiamano debridi/rifiuti. Altri componenti di cellule decomposte sono pezzetti di DNA e RNA. Questi sono tossici e si riferiscono come tossine quando sono nel corpo. Se queste tossine si accumulano, come, nei giorni nostri, nella maggior parte dei casi, una condizione di intossicazione – tossiemia e tossicosi – esiste. Questi debridi sono chiamati dagli scienziati virus e gli viene erroneamente attribuita intelligenza e vita, quando in realtá sono sostanze morte.
          Tossine esogene: i tessuti e il sangue possono essere saturati da tossine di origine esterna, delle quali il corpo non riesce a disfarsi. Intossicazione occorre quando sovraccarichiamo il corpo con materiali tossici, quando non badiamo alle nostre capacitá e lavoriamo in eccesso, riposiamo insufficientemente, o siamo soggetti a forte stress. Ad esempio situazioni stressanti, shock emozionale e traumi possono succhiare le nostre energie vitali molto velocemente. È come lasciare l’automobile accesa con tanto di radio e luci, la batteria non puó far altro che esaurirsi a poco a poco. Anche il cibo che mangiamo gioca un ruolo protagonista nel sovraccarico di tossine: cibi cotti, additivi, proteine animali, zuccheri, alcool, stimolanti come caffè e tè, mala combinazione degli alimenti producono una quantitá incredibile di tossine! Medicine, fumo e droghe accumulano grandi quantitá di tossine. L’aria che respiriamo, se inquinata, si aggiunge all’apporto di tossine.”
          Forse non avró scritto una lunga lista di denominazioni di sostanze chimiche dalle parole impronunciabili, ma mi sembra che questa descrizione dia una buona idea di che tipo di tossine io parli e da dove provengano.
          E sia io, che che mi segue, abbiamo capito questo concetto.
          Buona giornata

           
  5. Carissima Draghessa, tu hai una grande qualità, PARLI MOLTO CHIARA , è un grande dono.
    Sgubbi Giuseppe

     
    • Carissimo Giuseppe, ti ringrazio infinitamente per questo GRAN complimento 😀
      Ti auguro una Serena serata!

       

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