Come le emozioni che provi influenzano la tua digestione

Come le emozioni che provi influenzano la tua digestione

7119
4
QUOTA
digestione, indigestione, emozioni

Mangi sotto stress? Quando mangi ti senti in colpa? Quando ti senti ansioso perdi l’appetito? Ti preoccupi troppo del tipo di dieta che segui? Fai di tutto per nutrirti in modo sano, e quando sgarri ti penti? Le emozioni che provi interferiscono con la tua digestione, specialmente se sono negative.

C’è una stretta connessione fra cervello e viscere. Una connessione intima che va in entrambe le direzioni: uno stomaco o intestino malsano può influenzare negativamente il potere della mente, così come il cervello può mandare segnali allo stomaco (vedi anche l’articolo Cibo per la mente: lo stretto legame tra alimentazione e psiche)

Siamo degli esseri emozionali, non solo fisici. E ciò che proviamo influenza profondamente la reazione del nostro corpo fisico. Provare nausea prima di dare un esame, avere le “farfalle nello stomaco”… Il nostro umore, le nostre emozioni, ciò che pensiamo e vediamo influenza le secrezioni di tutte le ghiandole del corpo e di conseguenza influenza i processi nutritivi. “Mi viene l’acquolina in bocca”, tutti hanno provato questa sensazione. Il solo guardare o il sentire il profumo di un qualche cibo gustoso mette in moto il sistema digestivo, il quale comincia dalla bocca. Prova a chiudere gli occhi e ad immaginarti un limone, grosso, giallo, succoso… mordilo. Cosa succede? Con molta probabilità avrai fatto una smorfia e la tua bocca avrà cominciato a salivare!

Un pensiero o un processo mentale ordinario non incide molto sull’appetito e la digestione

Ma emozioni come invidia, depressione, dolore, lutto e persino gioia possono abbattere il processo di digestione temporaneamente.
Emozioni forti come rabbia, paura, gelosia, preoccupazione ecc. fermano immediatamente il movimento ritmico dello stomaco e la secrezione di succhi gastrici. Non solo seccano la bocca, ma anche lo stomaco.” Afferma il Dr. Stanley Bass, igienista con più di 50 anni di esperienza.
Non si può digerire in queste condizioni. Ed infatti il corpo manda il segnale di non-appetito. Anche per giorni.

Stare in mezzo al baccano, in posti affollati ed eccitanti inibisce la digestione. Stare in un posto tranquillo, allegro e spensierato, in buona compagnia la potenzia.

L’esperienza di molti

Ho notato che molte persone che decidono di cambiare dieta, lo fanno per motivi di salute. Spesso non digeriscono bene o hanno qualche patologia o sintomo che vogliono curare. Possibilmente in modo naturale. Quindi ricorrono alla dieta, per poi però non di rado cadere nella trappola opposta: avere timore e ansia di qualsiasi cosa si metta in bocca. Al primo “sgarro” si sentono terribilmente in colpa per aver ceduto. E tutto sommato seguono anche una dieta bilanciata e salutare. O molto di più delle persone che li circondano.

Chi anticipa il peggio, lo ottiene

Se si crede di aver fatto qualcosa di “male” e di aver “trasgredito”, si è già alla metà dell’opera. Il cervello è intimamente connesso con il nostro sistema intestinale e ciò che pensiamo e proviamo di noi stessi si ripercuote sul nostro fisico.
Se una persona mangia un pezzo di torta per consolarsi da una perdita o per nervosismo o per noia, e poi magari si pente, può stare certa che quel pezzo di torta gli fa male. Diversamente invece sarebbe se si mangiasse la stessa fetta di torta in compagnia di un’amica, la mamma o la nonna, e ci si godesse quel momento intimo, con serenità e gioia.
Sembrerebbe che una gran parte delle persone che accusano problemi digestivi siano vittime di stress emozionali, ansia, depressione, come dimostrato in diversi studi (1, 2, 3, 4). Mangiando in queste condizioni, un pasto che dovrebbe passare attraverso lo stomaco in 2-4 ore, lo si può ritrovare non digerito anche dopo 8-10 ore. E genera tutti i problemi che derivano da una cattiva digestione.

Il rimedio

Quando ci si sente emozionalmente disequilibrati e non si trova pace, saltare uno o due pasti è la soluzione migliore e più sicura. Ascoltare il proprio corpo è la chiave. Semplicemente aspettare che la fame o un sano appetito si facciano sentire.

Dormire bene e profondamente di notte fa anche parte della soluzione. Se ci si alza propriamente riposati, la giornata sarà più semplice, rilassata, saremo più accomodanti. Non ci sentiremo irritati e prenderemo le sfide della vita con più serenità. A questo proposito è consigliato di mangiare prima delle ore 20, o ancor meglio prima delle 19. Il cambiamento in energia e vitalità quando si mangia entro quest’ora (e non si fanno snack serali o notturni) è impressionante!
In questo modo il processo di digestione termina prima di andare a dormire e il corpo può indirizzare tutte le sue energie all’assorbimento dei valori nutritivi e alla loro fusione nella struttura corporea, alla rigenerazione di energia vitale e al mantenimento del corpo fisico.

Ultime parole

Alcune emozioni sono impossibili da evitare. Anche se puoi decidere come reagire a certe situazioni.

Un consiglio che do a tantissimi miei lettori e persone che mi scrivono in privato è questo: evita di sentirti in colpa per il cibo <3 Mangiare dovrebbe essere e rimanere una gioia. Se una persona si sente limitata dalla dieta, vuol dire che in quel momento non è pronto per quel passaggio. Meglio fare un passo indietro e sentirsi soddisfatti con ciò che si mangia. Spesso è il corpo che richiede di fare un miglioramento della dieta. E questo avviene con il tempo. Meglio sapersi ascoltare e assecondare.
La perfezione è impossibile. Ogni tanto uno sgarro ci può stare, se fatto con consapevolezza. Non siamo solo esseri fisici, ma anche mentali ed emozionali. A volte dobbiamo scendere a compromessi, specialmente se prendiamo a cuore la nostra dieta.

Semplicemente sentiti determinato a continuare sul giusto cammino

Stai facendo del tuo meglio, con le tue possibilità e secondo le tue limitazioni. Accetta l’inevitabile, come qualche sorta di pesticida sul cibo, o la meno che ideale modalità di preparazione del cibo al ristorante, seguendo la tua etica e filosofia di vita. Essendo cosciente che vivendo in maniera naturale stai dando al tuo corpo la migliore possibilità di successo contro gli effetti nocivi di una società malsana.

Keep it easy!

Sii clemente con te stesso.

Non ti abbattere quando “cadi”, piuttosto rialzati e riparti con ancora più carica!

Buona dieta Serena a tutti!

1) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4398234/
2) Mak AD, Wu JC, Chan Y, Chan FK, Sung JJ, Lee S Aliment Pharmacol Ther. 2012 Oct; 36(8):800-10. Dyspepsia is strongly associated with major depression and generalised anxiety disorder – a community study.
3) De la Roca-Chiapas JM, Solís-Ortiz S, Fajardo-Araujo M, Sosa M, Córdova-Fraga T, Rosa-Zarate A Stress profile, coping style, anxiety, depression, and gastric emptying as predictors of functional dyspepsia: a case-control study.J Psychosom Res. 2010 Jan; 68(1):73-81.
4) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4073018/

Unisciti anche tu al Blog de ilDragoParlante, inserendo la tua mail in alto a destra, cosí da non perderti i prossimi articoli ed eventi! Connettiamoci anche sulla pagina Facebook, il mio nuovo sito LaSerenaSalute.com e vediamoci sul canale YouTube de ilDragoParlante

Un voto per il tuo parere:

4 COMMENTI

  1. Cara Serena, io lo chiamo “Sgarro felice”. Da anni ho elaborato questa convinzione, grazie ad osservazioni su di me e a varie letture. Quando sono in compagnia anche se mangio “fuori regola” non ci sono conseguenze, sia perché è comunque un fatto saltuario, sia perché il buon umore dato dagli amici crea le sostanze chimiche giuste per la digestione.
    A morte i sensi di colpa!

     
    • Hihi… Mi piace questo “sgarro felice”! Anch’io lo pratico 😀 Come dici tu è saltuario quindi il danno è davvero limitato. Anzi, se ne ricava in altre maniere. Ad esempio dall’energia della piacevole condivisione…. esatto!
      Sarà forse anche per questo che vivo bene la mia alimentazione e mi sento davvero bene 🙂
      Un caldo saluto e grazie per aver condiviso questo tuo pensiero con noi!
      Serena

       
  2. Grazie Serena per questo articolo così puntuale per chi come me è in una fase di passaggio da vegetariano a vegano con sempre più voglie crudiste. Penso anch’io che troppa rigidità mentale possa produrre più danno che una felice trasgressione.
    Franco.

     
    • Grazie mille a te Franco per questo commento! La flessibilità è chiave. Rimanendo con la mente aperta si possono fare determinati passi con più piacere e vivere questo percorso come una bellissima esperienza che ci arricchisce e non ci limita 🙂 Avanti tutta!
      Un caloroso saluto,
      Serena

       

LASCIARE UNA RISPOSTA