Digiuno terapeutico: guarire dall’interno

Digiuno terapeutico: guarire dall’interno

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digiuno terapeutico

Quali sono le ragioni per un digiuno terapeutico? Quali le conseguenze? Ci sono “effetti collaterali”? Quali sono i benefici del digiuno terapeutico? Che tipo di digiuno intraprendere? Posso digiunare da solo/a? Quali sono le tempistiche di un digiuno terapeutico e quali le frequenze? Mi occuperò di questi e altri quesiti nel seguente articolo.

Ho notato che in Italia quando si parla di digiuno, almeno tra amici, si pensa immediatamente alla deprivazione del cibo e quindi alla “morte di fame”. E non sia mai nel Bel Paese.

La prima volta che ho ho fatto esperienza con un digiuno terapeutico circa tre anni fa in Germania, ne ho parlato molto apertamente con i miei parenti e amici in Italia, ma ho ricevuto risposte apprensive, dandomi della fanatica. Ebbene in altri paesi, ad esempio in Germania o negli Stati Uniti l’idea è invece accettata e riguardata come naturale, sebbene molto coraggiosa.

Non dimentichiamoci che non sono sempre esistiti i supermercati e le botteghe; che spesso e volentieri la razza umana, come tutte le altre, ha potuto riscontrare periodi di scarsitá delle risorse alimentari e che il nostro corpo funziona meglio dopo un riposo. Invece noi ne abusiamo di continuo, mangiando quello che vogliamo, quando vogliamo e in qualsiasi combinazione possibile.
Anche secondo la religione ci dev’essere un periodo annuale di astinenza dal cibo. Un momento di riflessione e di remissione. Un momento di riconciliazione e pace.

Molte persone hanno paura del digiuno perché hanno paura di morire di fame e sono convinte non potrebbero mai digiunare. Non sanno invece che il digiuno terapeutico è un’esperienza totalmente naturale e che un corpo “normale”, della persona comune, non potrebbe altro che giovare da un breve digiuno. D’altro canto ci sono persone fanatiche del digiuno perché o credono che mantenga il loro peso corporeo ad un livello accettabile, o perché sono convinti migliori la loro salute. Tutte queste persone hanno capito ben poco del significato del digiuno terapeutico.

Motivi per un digiuno terapeutico

I motivi per un digiuno terapeutico possono essere diversi. Fisiologicamente durante un digiuno il corpo diventa molto attivo. Il corpo agisce come mia mamma durante le ferie…comincia a fare le pulizie a fondo! Diversi processi fisiologici organici di pulizia completa si mettono in moto, ossia di grande eliminazione di tossine, tossine che possono essere state accumulate in anni di cattive abitudini e che si sono depositate nei vari tessuti, negli organi, nelle arterie ecc.

Il digiuno terapeutico aiuta nel caso di malattie, acute o degenerative

Perché appunto elimina le tossine in eccesso. Raffreddore, febbre, mal di gola sono ben presto dimenticati se si digiuna per un paio di giorni, perché questi sono meramente dei sintomi di un eccesso di tossine nel corpo, le quali sono facilmente eliminate durante il digiuno. Anche nel caso di malattie degenerative un digiuno terapeutico prolungato può essere consigliato, ma dipendentemente dai casi e sotto il controllo medico. Il digiuno terapeutico migliora la salute in generale grazie alla sua azione ripulente.

Se una persona vuole perdere peso

Il digiuno terapeutico può essere un inizio; utilizzando digiuni pianificati e ben distanziati di 7 o 10 giorni è per molti il metodo più facile, veloce e sicuro di perdere peso. I chili si sciolgono con un miglioramento della salute. Ovviamente il digiuno terapeutico deve essere seguito da un programma alimentare salutare, ben pianificato e un cambio nello stile di vita, un programma igienista è consigliabile perché l’igiene naturale racchiude tutti gli aspetti per una vita salutare – alimentazione, acqua pura, aria fresca, attività fisica vigorosa, lavoro creativo, pace mentale, auto controllo ecc.
Digiuni erratici, frequenti e di breve durata esauriscono rapidamente le risorse dell’organismo, il corpo è sottoposto a continuo stress perché deve adattarsi alla situazione del digiuno e riadattarsi a mangiare, senza ricavarne i benefici. Provando a diminuire di peso in questo modo non solo si tende all’insuccesso, ma può rivelarsi dannoso per la salute.

Il digiuno terapeutico è ottimo se si vuole smettere di fumare

Si promuove immediatamente la rimozione delle tossine e, dopo un digiuno, il corpo è così puro che la vista, l’olfatto e il sapore delle sigarette apparirà rivoltante.

Per dare una tregua al sistema gastrointestinale e migliorare la salute in generale

Un digiuno terapeutico breve, anche di 36 ore, puè essere di grande beneficio per la maggior parte delle persone. Può prolungare la vita di una persona, predisponendo il sistema gastrointestinale a meno lavoro complessivo e promuovendo l’eliminazione immediata delle tossine accumulate.

I benefici del digiuno terapeutico

Eliminazione delle tossine

Il digiuno terapeutico predispone per una grande pulizia interna. Tutte le energie inerenti il corpo sono ridirette all’eliminazione delle tossine accumulate anche a distanza di anni.
Effetto ringiovanente e rivitalizzante – In un digiuno terapeutico prolungato di sola acqua l’effetto ringiovanente può essere attribuito all’interrotta deprivazione di alimenti esterni. Mentre il digiuno continua, l’eliminazione di tossine accelera e il corpo continua ad esplorare le sue riserve di materiali per il sostentamento della vita. Gli elementi nutrizionali sono rilasciati nel sangue per essere recuperati e assorbiti dalle cellule. Nella progressione del digiuno l’utilizzo delle risorse diventa sempre più efficiente. Le condizioni ideali per la massima autolisi (distruzione) dei rifiuti e per una guarigione è una prolungata astinenza dal cibo.

Il digiuno terapeutico migliora l’assorbimento dei valori nutritivi

Una delle maggiori cause della carenza di vitamine, ormoni, minerali e altri elementi è la difficoltà nell’assorbimento di questi. Durante un digiuno il tratto intestinale è ripulito e il corpo ottiene la massima efficienza nell’utilizzo delle risorse e i valori nutritivi verranno assorbiti e metabolizzati con piú efficacia.

Motivazione e autocontrollo

Digiunare non è facile, specialmente per le buone forchette! Siamo stati abituati fin da piccoli a mangiare quello che ci piace quando ci piace, anche senza essere affamati. E soprattutto, siamo abituati a mangiare in eccesso. Quindi sottrarre questo “piacere della vita” sembra proprio impossibile per alcuni. Alla fine del digiuno terapeutico ci si sente non solo soddisfatti del proprio successo, ma la motivazione e la persistenza che si sono dimostrate durante il digiuno, si ripercuoteranno in futuro. Il risultato è una volontà di ferro e ferma decisione nelle proprie azioni e decisioni.

Miglioramento dei sensi

Specialmente del gusto. Niente è buono come il primo boccone dopo aver digiunato. Addentate una mela, o mangiate un’arancia o un pezzo di anguria. Saranno le cose piú buone che avrete mai assaggiato! Il corpo infatti ripara le papille gustative deteriorate dal troppo sale e dai condimenti e ripristina il vero sapore. Anche l’olfatto migliora, l’eliminazione delle tossine dal tratto respiratorio è un toccasana.

Riconoscere la vera fame

Mangiare sembra essere il passatempo, la compagnia, uno sport ricreativo, uno svago, un divertimento, rompe il ghiaccio, una funzione sociale, un obiettivo, una ricompensa, una consolazione, un mezzo per fare affari, un rilievo alla monotonia, placa il dolore. Si mangia per qualsiasi ragione, perché è l’ora di mangiare, è l’ora di fare una pausa o perché siamo annoiati, tristi o agitati, perché stiamo aspettando, perché stiamo guardando la tv o un film, per non offendere il cameriere o per nessuna ragione in particolare. In questo senso, la maggior parte di noi non ha mai provato la vera fame, ma conosciamo bene cos’è l’appetito! Beh, dopo un digiuno terapeutico, anche di sole 36 ore, una sana sensazione di fame si farà sentire e mangiare sarà davvero un piacere!

Tipi di digiuno terapeutico

I tipi di digiuno terapeutico possono essere suddivisi in tre categorie generali:

  1. Digiuno terapeutico prolungato – Dai 10 ai 30 giorni, o anche di piú. L’obiettivo di questo digiuno prolungato è esclusivo per il rimedio di patologie (o per una riduzione del peso, in certi casi), da non intraprendere più di una volta l’anno (se 15-30 giorni o piú) o due volte l’anno (se dai 10 ai 14 giorni). Questo tipo di digiuno deve essere tenuto sotto controllo da un professionista. Alcuni credono che un digiuno terapeutico prolungato di 10-14 giorni due volte l’anno possa essere benefico per quasi chiunque. Questa non è una regola.
  2. Digiuno terapeutico di manutenzione – Per il miglioramento generale della salute o per il progresso del digiuno terapeutico (dai 3 ai 5 giorni, non più di una volta al mese, salvo alcune eccezioni anche 2 volte al mese). Potrebbe essere d’aiuto nel controllo del peso per alcune persone. Digiunare tre giorni al mese senza ragione non è consigliabile, né necessario. Se l’individuo non riscontra problemi, non è necessario digiunare.
  3. Digiuno tipi di digiuno terapeutico di 36 ore settimanale o bisettimanale – Come parte di un programma regolare è probabilmente una buona idea per la maggior parte delle persone. Questo tipo non si considera un vero e proprio digiuno, è più una tregua per il sistema gastrointestinale.

Digiunare un giorno alla settimana potrebbe essere troppo per certe persone, le quali faranno difficoltá a mettere su peso, o muscoli. Digiunare tre giorni al mese senza alcuna ragione, non è necessario. Quando la fame non è presente, come quando dopo un incidente o a causa di una malattia, questo è il momento per digiunare. Non mangiate niente, bevete solo acqua. Fino a quando la fame è presente e non ci sono problemi mentali o fisici, allora non c’è alcuna ragione per digiunare. Basta vivere igienicamente. Anche gli animali seguono questo principio.

Il digiuno terapeutico nel regno animale

Ad esempio mi è capitato in Bolivia di essere spettatrice di una lotta tra scimmie cappuccine tra il capo delle scimmie dentro la gabbia e quello delle scimmie libere. Il primo si è causato un profondo taglio dalle dita delle mani al gomito, il secondo si è addirittura rotto il pollice a metá, facendo uscire l’ossicino. Inutile dire che entrambi si sono dati una bella calmata.

Il pollice del capo delle scimmie fuori dalla gabbia è rimasto a penzoloni per qualche giorno, la scimmia ha stentato a mangiare per un paio di settimane, leccandosi continuamente la ferita e riposandosi continuamente. Il capo delle scimmie in gabbia, invece, non si è fatto vedere per quasi cinque settimane, durante le quali non l’ho mai visto mangiare e, per la verità, non l’ho quasi mai visto perché nascosto nel sottotetto. Non ha fatto altro che riposare e digiunare.

Perché ho raccontato questo aneddoto? Perché quando si sta male è normale perdere l’appetito. Il corpo reindirizza tutte le proprie forze alla guarigione. La digestione richiede infatti il 70% delle energie disponibili. Dare da mangiare a un ammalato (specialmente cibi denaturati e difficili da digerire) è un’azione sconsiderata e deleteria.

Si puó digiunare da soli?

Il digiuno di 36 ore ritengo possa essere appropriato per la maggior parte delle persone e non richiede una supervisione assoluta, solo tanto riposo e tranquillità sono. Gli altri tipi di digiuno terapeutico, in quanto di veri digiuni si tratta, non dovrebbero essere intrapresi senza l’aiuto, la consulenza e la supervisione di un professionista.

I sintomi di disintossicazione

Sí, ci sono degli “effetti collaterali”, ma non sono altro che sintomi di disintossicazione. Come per i tossicodipendenti che smettono di prendere la loro dose, quando smettiamo di mangiare e il nostro corpo è carico di tossine (derivanti da diversi fattori come un’alimentazione sbagliata, cibi cotti, carni, salumi, medicinali, ormoni, smog, inquinamento nell’acqua ecc.) potremmo notare una reazione poco confortevole nel nostro corpo.
Quando intraprendiamo un digiuno terapeutico è come fare le pulizie di primavera o autunno, si devono spostare i mobili, aprire tutti i cassetti, arrivare fino al soffitto. Può essere incomodo e sembrare caotico, ma ci rendiamo conto che è necessario per la rimozione della sporcizia. Lo stesso vale per il digiuno terapeutico, può essere spiacevole, farci sentire a disagio, ma siamo coscienti che è solo una parte del processo di pulizia.

Quali sono i sintomi di disintossicazione

I sintomi possono andare da fatica, stanchezza, bisogno di riposo, capogiro, a mal di testa, mal di pancia, di stomaco, dolori del sistema nervoso, dei muscoli, delle articolazioni, crampi, alito cattivo, diarrea, febbre, raffreddore, negativitá, apatia, leggera depressione, irritabilitá, perdita di peso, insonnia. Questi sintomi sono in realtá i benvenuti perché è l’azione intelligente del corpo dell’eliminazione delle tossine dai vari tessuti.

Negli anni le tossine si accumulano in quei posti, dove fanno meno danni in attesa di un’eliminazione futura. Il problema è che sovraccarichiamo il nostro sistema di tossine giorno dopo giorno e anno dopo anno senza mai dargli pace e lasciare che la grande pulizia generale inizi. Questi sintomi saranno più acuti nelle persone nelle quali risiede un livello di tossicità più alto e specialmente per persone che fanno uso di medicinali, caffè, alcool, sostanze stupefacenti, condimenti, sale, cibi cotti, carni e prodotti non biologici, persone che fumano e che bevono acqua minerale. I sintomi variano comunque da persona a persona.

Una perdita di peso è normale, non solo le tossine sono eliminate dal corpo ma anche i grassi in eccesso e le cellule danneggiate e malate. Questa è una situazione ben voluta perché dona la possibilitá al corpo di generare nuove cellule sane e vitali, premettendo che dopo il digiuno si passi a un’alimentazione sana e propria per l’organismo umano.

Cosa fare in casi di sintomi di disintossicazione?

Bisogna farsi forza e sopportare! Finché non svaniscono, ma può richiedere del tempo. Se andate da un medico e vi convince ad abbandonare il digiuno, non appena ricominciate a mangiare normalmente i sintomi svaniranno, ma le tossine, invece di essere eliminate, ritornano al loro posto originale, o peggio. Sopprimere i sintomi con medicinali sarebbe una blasfemia. Il digiuno terapeutico è fidarsi del potere di guarigione inerente al corpo umano, che è infinitamente intelligente. Secondo l’igienismo, le tossine nel corpo sono la vera e unica causa di tutte le malattie (vedi anche l’articolo Tossiemia e tossicosi: precursori di tutte le malattie).

Requisiti e modalitá di un digiuno terapeutico

Serena Pacquola - Igienismo - Igiene naturalePreparate il vostro corpo e spirito prima di cominciare il digiuno terapeutico, limitate il consumo di carne, alcool, caffè e fumate meno, se potete precedete il digiuno da 3-5 giorni di crudismo (cibi crudi, specialmente frutta e verdura).

Se volete digiunare, accertatevi di poter riposare in abbondanza. Approfittate di una vacanza. Circondatevi da un ambiente sereno e armonioso, un bel paesaggio e supporto morale. Potrebbe essere d’aiuto trovare un compagno/a per intraprendere questa grande sfida. Un po’ di attività fisica gioverà l’intero sistema, basta una camminata veloce anche di 15-30 minuti al giorno. 10 minuti di sole mattutino e del tardo pomeriggio è un’ottima aggiunta a questo riposo.
Al termine del digiuno terapeutico prolungato é appropriato cominciare a nutrirsi di cibi non solidi o cotti. Della frutta succosa, o un frullato di verdure per i primi giorni. Poi integrare cibi a pezzi, frutta e verdura crude. Pian piano anche dei semi, della frutta secca ed essiccata e germogli.

I fanatici del digiuno

Occhio a non esagerare. I fanatici digiunano ogni secondo giorno o intraprendono un digiuno di tre giorni alla settimana. A volte digiunano anche per periodi prolungati di 40-60 giorni consecutivi, quando non c’è alcuna ragione terapeutica. Queste persone s’imbarcano in questi programmi con la speranza di ringiovanire e ottimizzare la salute. L’utilizzo capriccioso del digiuno terapeutico può rivelarsi pericoloso. Digiuni brevi, intrapresi a intervalli frequenti, risultano in enervazione e esaurimento, e creano deficienze nutrizionali.

Digiunare non sarà facile, ma è la via pià sicura, veloce ed efficace per l’eliminazione di sintomi patologici e rimettersi sulla via giusta. Migliora non solo la salute fisica generale, ma rinforza anche lo spirito. Se ne esce con una gran carica, più energia e più creatività.
Non dimenticate che il nostro corpo è come una macchina, prima o poi bisogna fermarsi a ricaricare.

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Un voto per il tuo parere:

133 COMMENTI

  1. Grazie delle info! magari mi comprerò il libro di Shelton per capire meglio. Alla fine l’ho interrotto il giorno stesso, un pò perchè mi ero stancato psicologicamente e mi sarebbe piaciuto tornare a mangiare, un pò perchè sapevo mi avrebbe creato ansia avventurarmi ancora più in la in una cosa di cui conoscevo poco, e poi avevo già stabilito il mio record 🙂 Grazie ancora!

     
    • Hai fatto bene allora 🙂 La prossima volta sarà una nuova esperienza! Comunque complimenti…

      A presto Thomas!

       
  2. Ciao DragoParlante.
    Io ogni tanto lo faccio di -3-4 giorni, per me è quasi normale.
    Una cosa che noto puntualmente è che come rincomincio a mangiare, puntualmente appena finito mi viene l’impulso di andare in bagno, se invece non mangio, non mi viene l’impulso.
    Io penso che questo reiniziare a mangiare dia l’impulso alla peristalsi perché espello abbondantemente.

     
    • Ciao Alberto! Grazie per aver commentato 🙂

      Un digiuno breve fatto regolarmente (2-4 volte l’anno) è un toccasana! Io però non riesco a farlo con regolarità, lo inserisco quando ho un po’ più di tempo libero per riposare.

      Non mi stupisce che non appena cominci a mangiare c’è l’impulso di andare al bagno. Quando smettiamo di mangiare il sistema digestivo va a riposo e tratteniamo parte dei rifiuti dei pasti passati. C’è chi preferisce fare dei clisteri e liberarsi prima del digiuno, ma sono dell’idea che non ce ne sia bisogno. Anzi, Shelton ha trovato questa tecnica controproduttiva e snervante. E diceva che non appena i digiunanti sarebbero tornati a mangiare, sarebbe tornata anche la normalità intestinale. E tu confermi proprio ciò.

      Un caloroso saluto!
      Serena

       
      • Si, neanche io sono dell’idea di usare metodi innaturali per attivare l’intestino. Un intestino sano funziona da solo e va aiutato con cibi naturali, anche Ehret da molta importanza alla pulizia intestinale.
        Una cosa poi che ho notato è che il crudismo non funziona completamente se non mira a pulire l’intestino…potrà sembrare strano a qualcuno ciò che sto dicendo, ma una delle gioie più grandi che sperimento è proprio quando vado in bagno, sento che mi sto pulendo, è fantastico. Il mio record di digiuno sono 17 giorni e non mangio tutti i giorni, non ci riuscirei a mangiare come fanno tutti.

         
  3. Salve sto Praticando da circa un mese il digiuno intermittente quello in cui per 16 ore Digiuni e 8 ore rimanenti puoi mangiare A quanto ho capito su quello che scrivi non va bene questo tipo di digiuno?

     
    • Cara Domenica, piacere di conoscerti e grazie per aver commentato 🙂

      No, il digiuno intermittente è anche un ottimo alleato per la salute. E’ semplicemente un altro tipo di digiuno e ha effetti e benefici diversi che il digiuno di più giorni.
      Il digiuno intermittente si può fare a vita e, anzi, è probabilmente il miglior modo di alimentarsi. Però non si arriva mai allo stadio in cui il corpo utilizza il grasso come energia e va ad eliminare impurità in profondità.

      E’ semplicemente un tema diverso, ma comunque molto valido. Se ti trovi bene continua pure così!

      Un caldo saluto,
      Serena

       
  4. Ciao,
    Quando pratichi il digiuno terapeutico
    Cosa vuol dire e come reagire dopo 3 giorni di digiuno
    se hai forti nausee e inizi a vomitare?
    Grazie

     
    • Ciao a te 🙂 Significa che il corpo sta disintossicando in maniera forte. Il vomito (come la diarrea) sono sintomi generalmente positivi, benefici. Significa che il corpo è forte e vitale e sta facendo di tutto per eliminare la sporcizia interna.
      Il mio consiglio è di INFORMARSI bene, prima di intraprendere un digiuno. Così da sapere se un sintomo è benefico o no, se bisogna preoccuparsi o no. Come reagire…

      Sapere è potere.

      Buona fortuna!
      Serena

       
      • Signor Richard,
        Se ha avuto questi sintomi, (vomito o diarrea) può davvero considerare il suo digiuno positivo. La prima volta che l’ho fatto, ho avuto x 24 ore un mal di testa orribile. Mi sembrava si spaccasse tutto dentro, non avevo nessun desiderio di cibo, solo di acqua fresca e non molta perché il mio stomaco non avrebbe accettato. A partire dal secondo giorno, mi sono alzata dal letto con un sentimento di leggerezza e benessere che non sentivo da molto tempo, senza contare che il motivo per cui feci il digiuno cominciava a diminuire vistosamente… positivo sotto tutti gli aspetti!

         
  5. Salve, dopo il passare del 3 giorno, iniziano crisi di vomito, dove non ho piu’ sete e in pancia sento molta acqua, si trattano di bile acquose acide, in pratica sempre allo scoccare del terzo giorno di digiuno con sola acqua iniziano queste cristi di vomito che non si arrestano, è davvero dura perchè devo stare immobile.. una volta sono riuscito a resistere 48 ore con questo vomito poi ho dovuto smettere, non ne potevo piu’, i benefici però sono stati tantissimi.. come posso capire se questi sintomi sono benefici? Posso andare tranquillo e resistere? potrei essere molto intossicato, ma come come mai sempre le bile arrivano al terzo giorno.volevo sapere succede ad altri posso stare traqnuillo?Grazie

     

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