La cattiva digestione, o indigestione, é probabilmente uno dei problemi riguardanti il corpo umano piú diffusi. Tutti abbiamo provato che cos’è l’indigestione: quella sensazione di pesantezza, di blocco allo stomaco dopo un cenone in famiglia, a Natale, Pasqua, ai battesimi e alle cresime, per non parlare dei matrimoni. Secondo i dati ANIFA, l’Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione aderente a Federchimica, nel 2010 sono state vendute 65 milioni di confezioni di analgesici con un ricavato di 469 milioni di euro. I prodotti per l’apparato digerente hanno venduto 69 milioni di confezioni e hanno ricevuto ricavi per 433 milioni di euro (Ref.). Nel 2012 i farmaci per la cura delle affezioni respiratorie (tosse, raffreddore) si confermano al primo posto in termini di quota di mercato (28,3% per un giro di affari di oltre 103 milioni di confezioni e fatturato di oltre 672 milioni di confezioni). Seguono i farmaci gastrointestinali che si attestano il secondo posto – con quasi 68 milioni di confezioni e 433 milioni di euro di fatturato (quota di mercato 18,2%) – e gli analgesici con oltre 57 milioni di confezioni e quasi 437 milioni di euro (quota di mercato 18,3%) (Vedi anche questo articolo). Numeri che fanno riflettere, no? Pensa quanti soldi risparmierebbero gli italiani se solo cominciassero a cibarsi di alimenti piú in linea con il loro vero fabbisogno e in combinazioni appropriate!
Cos’é l’alimentazione e come funziona l’apparato digerente
Prima di capire cosa causa l’indigestione, dobbiamo capire cos’é l’alimentazione e come funziona, in breve, il nostro apparato digerente. L’alimentazione è la trasformazione di materiali grezzi in sangue, linfa, tessuti, muscoli, succhi gastrici, cellule, ossa ecc.; essa è la scomposizione di sostanze complesse in elementi utilizzabili dal nostro organismo. La corretta digestione degli alimenti è quindi di fondamentale importanza se vogliamo costruire dei tessuti sani. Se non digeriamo propriamente, non estrarremo gli elementi necessari per il mantenimento dell’organismo. Possiamo anche mangiare gli alimenti piú ideali sulla terra, ma se gli organi digestivi non funzionano correttamente, il risultato non é ottimale.
Per poter utilizzare il cibo, esso deve prima subire un cambiamento, ossia intraprendere una serie di processi metabolici, che chiamiamo digestione. Dopo aver attuato le uniche azioni volontarie del processo di nutrizione: portare il cibo alla bocca, masticare, inghiottire ecc, il processo digestivo avviene automaticamente, controllato dal sistema nervoso. La trasformazione del cibo è largamente compiuta dall’azione peristaltica (contrazioni muscolari intestinali che mescolano e spingono il cibo lungo il canale), enzimatica e gastrica. La conoscenza della fisiologia e della chimica digestiva puó guidarci ad un programma alimentare che assicuri migliore digestione, nutrizione e salute.
La velocitá e l’efficacia con le quali si digerisce variano da persona a persona e dalle circostanze (stress, quantitá di cibo ingerito, uso di sale e tipo di condimenti ecc.). La frutta passa velocemente, anche se magari la banana richiede una digestione leggermente piú lunga per via degli amidi. Le verdure a bassa concentrazione proteica e amidacea anche passano attraverso lo stomaco velocemente, ma senza grandi cambiamenti. Le verdure e le radici contenenti amidi possono essere ritenute nella parte alta dello stomaco per un tempo piú lungo. Le proteine concentrate richiedono le tempistiche piú lunghe. E chiaramente quando cominciamo a combinare e a mescolare gli alimenti, i tempi di digestione si allungano.
Anche se la maggior parte della digestione avviene nello stomaco e nell’intestino tenue, la digestione, specialmente quella degli amidi, comincia dalla bocca, con la masticazione e l’insalivazione del cibo. Da questo punto vengono mandati segnali per il rilascio dei succhi digestivi adatti alle caratteristiche del cibo ingerito. Le ghiandole digestive forniscono succhi ed enzimi di differente forza e carattere, a differenti tempistiche, dipendenti dal cibo ingerito. Possono variare di densitá, aciditá e alcalinitá e il loro processo è molto elaborato.
Dopo che il cibo è stato masticato, insalivato e inghiottito, la digestione gastrica ha inizio: movimenti involontari dello stomaco mescolano lentamente il cibo con i succhi gastrici secreti dalle ghiandole nelle pareti dello stomaco. Sono prodotti pepsina, un enzima per la scomposizione delle proteine, e acido cloridrico, il quale crea l’ambiente adatto per l’azione della pepsina, come anche la lipasi, un enzima per la scomposizione dei grassi, muco e altri liquidi e fattori necessari al processo digestivo. Una soluzione alcalina protegge le pareti dello stomaco dagli acidi. Il muco è un lubrificante naturale che mantiene i tessuti corporei umidi. Mentre il processo di digestione continua nello stomaco e il cibo è mescolato con i succhi digestivi, viene aggiunta acqua al miscuglio in un processo chiamato idrolisi. Durante il processo di idrolisi gli enzimi digestivi separano i carboidrati in zuccheri semplici e le proteine nei loro componenti amino acidi.
La vista del cibo, il suo odore, la fame e persino l’idea del cibo stimolano la secrezione gastrica. Potrebbe essere interessante sapere che solitamente sono secreti circa 1.5litri di succhi gastrici ogni 24 ore e circa la metá è necessaria per la digestione di un pasto abbondante. Se mangiate 2 lauti pasti giornalieri, la vostra riserva potrebbe essere prosciugata!
Fibra – La cellulosa (quella che chiamiamo fibra) è un’importante parte della nostra dieta, sebbene non possa essere digerita dall’essere umano (non possediamo l’enzima cellulasi capace di scomporre la cellulosa). La fibra serve da propulsore del cibo attraverso il canale digestivo. I succhi e i cibi raffinati contengono poca o nessuna cellulosa. D’altro canto, anche troppa fibra non è desiderabile. A questo proposito dovremmo preferire frutta fresca e scegliere le verdure piú giovani, le quali contengono meno cellulosa. I residui degli alimenti, materiali fibrosi e particelle non adeguatamente masticate procedono al colon.
La peristalsi (contrazioni muscolari simili ad onde) sospinge il mix alimentare avanti e indietro nello stomaco. Il risultante semi-liquido, conosciuto come chimo, è periodicamente scaricato attraverso la valvola pilorica nel duodeno, il quale è alcalino in carattere. Poi procede nell’intestino tenue dove incontra un miscuglio molto alcalino costituito da succo pancreatico, enzimi digestivi e bile (la bile è secreta dal fegato e conservata nella cistifellea per essere usata quando necessario, in particolar modo per la emulsione (scomposizione) delle particelle grasse). Come puoi capire, una grande parte del lavoro digestivo avviene nell’intestino tenue, anche se il ruolo di digestione nello stomaco è molto importante nella preparazione del cibo. Idealmente tutto l’assorbimento possibile dovrebbe accadere quando il cibo passa attraverso l’intestino tenue e solo i residui dovrebbero procedere all’intestino crasso (il colon). Caffè, tè e altre infusioni tossiche possono causare il prematuro svuotamento dello stomaco, prima che la digestione gastrica sia stata completata. Anche lo stress emotivo puó incidere nell’efficacia ed efficienza digestiva.
La digestione dei carboidrati (amidi)
La digestione dei carboidrati comincia nella bocca con l’azione dell’enzima ptialina (alfa amilasi), il quale converte (o almeno inizia a convertire) gli amidi (carboidrati complessi) in zuccheri (carboidrati semplici) durante la masticazione e l’insalivazione. La secrezione salivare accompagna il cibo nello stomaco e continua qui la digestione dei carboidrati, qualora essi siano consumati nelle giuste condizioni. È chiaro quindi che il processo di insalivazione è particolarmente importante quando si mangiano carboidrati ed è davvero un peccato che la maggior parte delle persone mastichino troppo velocemente o inghiottiscano a lavoro mezzo completato. In questo modo si stendono le basi per una cattiva digestione e gas intestinale.
La ptialina o amilasi è prodotta nella cavitá orale solo quando mangiamo dei carboidrati complessi, ossia gli amidi, e serve per la propria scissione di questi. Non concorre quando si mangiano zuccheri semplici o proteine, ed è distrutta giá in ambiente leggermente acido. Quindi, se mangiamo allo stesso tempo delle proteine, le quali provocano la secrezione di enzimi acidi come la pepsina, la funzione della ptialina è inibita. Questo succede anche nel caso si consumi allo stesso tempo frutta acida come arance, mandarini, pompelmi, mela verde, limoni ecc. Ad esempio vedi la colazione “salutare” proposta da alcune pubblicitá: cereali e succo d’arancia o müsli di avena con frutta secca o pompelmo. É chiaro che alcune persone provino riflusso dopo aver combinato arance con il pane. Ma questo disagio é stato provocato dalla cattiva combinazione degli alimenti, non dal cattivo cibo.
Ogni tipo di acido neutralizza la ptialina. L’acido ossalico diluito in 10.000 parti arresta completamente l’azione della ptialina. Possiamo trovare considerevoli quantitá di acido ossalico in rabarbaro, spinaci, bietole e foglie verdi di barbabietola. Anche ogni tipo di aceto ne distrugge la funzione e interferisce con la secrezione di succhi gastrici. L’acido acetico contenuto in un cucchiaino di aceto puó sospendere la digestione salivare. L’acido tannico contenuto in caffè e tè inibisce la digestione degli amidi, cosí come lo fanno i medicinali. La combinazione tra l’acido citrico, malico e ossalico contenuto nei pomodori (i quali si intensificano durante la cottura), interferisce drasticamente con la digestione degli acidi. Tenendo conto che la pasta è considerato un carboidrato con un alto contenuto di amidi, la tanto amata pasta al pomodoro non fa parte di un menú igienista.
Gli amidi non interamente digeriti nello stomaco sono trattati piú tardi dagli enzimi intestinali e del pancreas, a condizione che non sia subentrato il processo di fermentazione batterica. È possibile che la digestione gastrica interrotta non venga mai completata.
La fermentazione occorre frequentemente quando si consumano carboidrati con alimenti acidi, siano questi proteine o frutti acidi. Sintomi della fermentazione sono gas, stomaco “acido” o aciditá di stomaco e indigestione. Se gli enzimi non portano a termine la loro azione di scomposizione e di idrolisi del cibo (aggiunta di acqua dalla riserva del corpo), allora ci penseranno i batteri alla decomposizione del restante, risultando in fermentazione e produzione di alcol e acido acetico. In particolar modo gli zuccheri semplici fermentano in alcol, specialmente in combinazione con acidi e proteine (ricordo di nuovo anche qui müsli o cereali combinati con frutta secca o arance e zuccheri tipo zucchero di canna, miele, sciroppo d’agave, frutta disidratata).
Dovete pensare al corpo umano come fosse una fabbrica chimica. Cosa succede quando facciamo fermentare il succo d’uva? Il miele? O altra frutta, erbe o cereali? Produciamo vino, birra e altri alcolici. Ebbene quando ingeriamo degli zuccheri e questi vengono trattenuti nello stomaco a lungo per via di alimenti difficili da digerire e di natura acida, come ad esempio la frutta secca, questi non riescono a passare in tempo e non vengono digeriti propriamente. Si fermano nello stomaco, in un corpo a temperatura di circa 37° centigradi, un ambiente perfetto per il processo fermentativo.
Fermentazione – Decomposizione di zuccheri e amidi e loro conversione in diossido di carbonio, alcol e acido acetico (sostanze notoriamente tossiche) da parte di microorganismi.
Putrefazione – Decomposizione di materiale azotato (proteico) in sostanze tossiche e maleodoranti (ad es. ammoniaca, putrescina, cadaverina), da parte di microrganismi.
Un modo semplice per evitare la produzione di queste sostanze tossiche e liberarsi di frequenti disturbi digestivi come gas, aciditá di stomaco, riflusso, indigestione e mal odore è quello di imparare e mettere in pratica le linee guida igieniste delle Combinazioni Alimentari. Queste sono di maggiore importanza per persone con un passato costellato da indigestione, problemi di stomaco e colon, infezione e infiammazione intestinale e aiuterá nella scelta della selezione degli alimenti. L’adesione costante delle combinazioni alimentari hanno provato negli anni la riduzione o persino l’eliminazione con successo di problemi digestivi, congestione nasale, della pelle, anche se le persone non si sono convertite totalmente ad una dieta igienista. L’eliminazione di combinazioni incompatibili è un passo enorme verso la giusta direzione!
La digestione delle proteine
La digestione dei carboidrati differisce in tal maniera da quella delle proteine che, quando si mescolano nello stomaco, potrebbero interferire l’una con l’altra. La digestione delle proteine comincia nello stomaco ed enzimi acidi sono secreti quando si mangiano proteine. Le proteine necessitano di un ambiente acido per la loro digestione e pertanto, quando ingerite, è secreto acido cloridrico. Questo immediatamente ferma la digestione dei carboidrati.
Praticamente qualsiasi alimento contiene delle proteine ma, quando parliamo di proteine nella combinazione degli alimenti, ci riferiamo a proteine concentrate come frutta secca, semi, formaggi, carni, uova (Vedi la tabella per la lista completa). Pepsina e altri succhi gastrici sono secreti nella prima fase di digestione proteica nello stomaco, ma questa continua nell’intestino tenue in un ambiente leggermente acido grazie ad altri enzimi, come la tripsina. Altri enzimi per la digestione delle proteine sono prodotti anche dal pancreas.
Prima che il corpo sia in grado si utilizzare le proteine, deve ridurle nei loro costituenti amino acidi. Il corpo umano deve scomporre le proteine complesse nei cibi per sintetizzare le proteine umane dagli amino acidi ricavati. La guida alle combinazioni alimentari per quanto riguarda le proteine è di maggiore importanza, vista la complessitá di questo elemento nutritivo. L’acido cloridrico libero in soluzione anche di solo 0.003% è sufficiente per sospendere l’azione della ptialina. E la funzione degli enzimi gastrici per la scomposizione delle proteine è prevenuta da alcalini.
Conoscendo ora i processi di digestione dei carboidrati e delle proteine, è chiaro il perché per gli Igienisti la giusta combinazione degli alimenti è fondamentale nella dieta e, in particolar modo perché la combinazione tra carboidrati e proteine è fortemente sconsigliata. Le giuste combinazioni alimentari aiutano nella prevenzione d’indigestione, significano rispettare il tratto gastrointestinale e risparmiano gas, eruttazione, mal di stomaco, blocco intestinale, reflusso gastrico (gastroesofageo), aciditá e bruciore di stomaco, medicinali e polveri digestive. Senza contare i grandissimi benefici a lungo termine, perché la cattiva digestione da luogo a decomposizione, fermentazione e putrefazione all’interno dell’organismo, i quali risultano in tossiemia e tossicosi.
Sulle combinazioni alimentari ho scritto un articolo molto esaustivo, compreso di tabella scaricabile in formato A4. Potete trovare l’articolo a questo link, appendere questa tabella sul frigo, in modo da averla sempre sott’occhio o condividerla con un amico.
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Come sai spiegare le cose tu, non lo sa fare nessuno! Sembra finalmente tutto molto chiaro e semplice.. Grazie Serena 🙂
Ma avrei una domanda: i macrocomponenti dei cibi (tipo proteine, carboidrati) quali sono esattamente e come si suddividono e scompongono? Ecco, una cosa su cui mi piacerebbe leggere un tuo articolo è una spiegazione su vitamine, minerali e tutti gli elementi nutritivi che sono contenuti nei cibi e come questi intervengano nel nostro corpo (es. calcio serve per le ossa, perchè…). Questi articoli che spiegano cosa succede scientificamente nel nostro corpo sono apprezzatissimi!
Ciao Sara, hai ragione, sarebbe bello scrivere un articolo su tutte queste cose, ma piú di un articolo ne verrebbe fuori un libro 🙂 Le informazioni piú dettagliate le riservo per il corso d’Igiene Naturale che sto progettando per il futuro. Peró ho in programma un mini articolo con una tabella dei principali enzimi digestivi e delle loro funzioni. Credo che questo potrá giá rispondere a molte tue domande.
Grazie mille per questo commento e per il tuo supporto!
Allora sappi che se dovessi decidere di mettere tutte queste informazioni in un libro io lo comprerei! 😀 ma il corso che hai in mente sarà online? Oddio non vedo l’ora! Complimentoni Serena, bravissima!
Sto lavorando su un libro da due anni, ma l’idea del corso mi piace di piú! Sí, sará on-line e in italiano cosí da condividere con voi tutto ció che so 😀
In realtá, dietro le quinte, sto accogliendo le e-mail di persone interessate, le quali hanno fatto richiesta di un corso di Igienismo. Se ti vuoi unire a loro, per avere info immediate non appena mi organizzo, mandami pure la tua mail a serena.in.forma@gmail.com! Grazie mille 😀
ciao Serena..la tabella delle combinazioni alimentari è chiara e utilissima, l unico dubbio che ho riguarda l abbinamento di più carboidrati mischiati insieme (come riso e patate può andare?)o più legumi mischiati(ceci, piselli ecc insieme) e mi confonde un po il fatto che i legumi siano appartenenti sia ai carboidrati sia alle proteine, nel senso:se ogni genere di alimento viene digerito diversamente vuol dire che se mangio alimenti diversi ma tutti appartenenti al genere carboidrati posso mischiarli perchè hanno un metodo digestivo uguale? scusa la confusione spero di essermi spiegata!!!
Ciao Eli! Allora carboidrati con carboidrati in principio va bene, poiché gli enzimi necessari per la loro digestione sono gli stessi. L’unico problema con questa combinazione é che si tende a mangiare in eccesso 🙂 I legumi tra di loro vanno anche bene, ma non la combinazione cereali e legumi. Il problema dei legumi (e il perché li ho messi sia sotto i carboidrati che le proteine) é che per se contengono una buona dose di carboidrati E proteine. Sono degli alimenti “in combinazione”. Non a caso cosí tante persone provano gas intestinale dopo aver mangiato i fagioli 😉 E qui viene svelato il perché. Della digestione sia di carboidrati che di proteine ne scrivo in dettaglio in questo articolo: http://ildragoparlante.com/scopri-come-prevenire-indigestione/. Comunque sí, in teoria puoi mangiare gli alimenti delle stesse categorie assieme, salvo facendo attenzione per la colonna proteine. Le proteine richiedono una digestione molto particolare e complicata. Si possono combinare proteine di genere simile, tipo i legumi con i legumi o un pesce con i frutti di mare, ma non sarebbe consigliato combinare proteine di genere troppo diverso tra di loro, ad esempio no a carne con uova o legumi con frutta secca.
Ciao Serena io avrei una domanda da fare su l’acido ossalico.. Giustamente suggerisci di evitare il consumo di alimenti contenenti tale sostanza come spinaci, bieta ecc. Ma ciò vale anche per i pomodori, vero? Inoltre mi chiedevo se, visto che l’acido ossalico interferisce nella digestione degli amidi, l’associazione di spinaci e banane nel classico smoothye verde darebbe luogo a problemi o se cio’ non vale per i succhi e frullati.
Infine avrei una curiosità a tale proposito: Istintivamente quale sarebbe la”spia” che dovrebbe avvertirci che gli spinaci, le biete o i pomodori non sarebbero commestibili? Io li trovo tutti gustosi e riesco a mangiarne in quantità senza apparenti problemi..
Ciao Gennaro! Buona domanda…si vede che hai analizzato e letto bene l’articolo 🙂 In realtá hanno riscontrato che l’acido ossalico contenuto nei pomodori (come quello contenuto negli anacardi) é davvero minimo e pertanto non é rilevante. Poi peró se li cucini (e piú a lungo li cucini) questo e gli altri acidi si intensificano e possono creare problemi digestivi. In realtá i pomodori sono ottimi in una dieta (a meno che una persona non ne sia allergica). Esatto, banane e spinaci non sarebbe il massimo. Io sinceramente non compro mai gli spinaci e preferisco altre foglie verdi.
La “spia” dell’acido ossalico é un certo sapore acidulo. Prova a vedere se lo noti la prossima volta che mangi di questi alimenti. Altrimenti, se ti piacciono molto io ti direi di continuare a farne uso, magari moderato, prescegliendo le foglie piú piccole e tenere 🙂
Grazie Serena per le tue precisazioni e per le pillole di sana igiene naturale che costantemente ci fornisci!! A tal proposito ti chiedo un’alternativa gustosa agli spinaci per gli smoothie verdi: la lattuga non la trovo proprio il massimo..secondo me è troppo amara!
Hai provato differenti tipi di lattuga? Un consiglio: scegli le foglioline piú piccole e tenere. Altrimenti anche la ice-berg che é molto piú dolce (ma contiene meno minerali e vitamine). A me piace alternare anche con il sedano e il cetriolo. Il sedano peró fa il frullato piú fibroso quindi non aggiungerne troppo. A meno che tu non voglia estrarlo prima 🙂
Ciao Serena, ti seguo da un po’ con attenzione e curiosità. Grazie a te e alla tua guida sono arrivata ad avere un alimentazione crudista all’80%. Ho notato però che quando mangio un passato di verdure o anche se bevo un frullato molto denso ho spesso dolori al colon. Sento come delle fitte e dei gorgoglii e spesso devo correre in bagno! Poi mi rimane cmq un senso di malessere e un dolore localizzato nella parte alta del colon. Da cosa può dipendere? Certa di una tua interessante risposta, ti ringrazio tantissimo e ti saluto. Sei proprio una persona speciale!!
Cara Francesca, ti ringrazio per avermi scritto e per i tuoi complimenti! 😀
Ci sono molte cose che si dovrebbero tenere in conto, ad esempio, da quanto tempo sei passata ad una dieta tendenzialmente crudista? Potrebbe essere che ci siano ancora molti “rimasugli” da espellere. Di che tipo di frullato stiamo parlando? In quanto tempo lo bevi? In quanto tempo finisci il passato? Quando rendiamo gli alimenti liquidi, dobbiamo fare extra attenzione a non berli/mangiarli troppo velocemente. Dovremmo davvero tenerli in bocca in modo da insalivare bene ogni boccone. Ti consiglio di provare a mangiarli con un cucchiaino e far passare un po’ di tempo tra un “boccone” e l’altro, e sentire se va meglio.
Ed infine, sei sicura che sia il colon? Potrebbe essere anche che senti dolore allo stomaco o all’intestino, mi parrebbe piú logico visto che il dolore si presenta subito dopo il pasto.
Fammi sapere come va e se il problema si risolve!
Serena
PS: Ah, personalmente cerco di non mangiare/bere cose che non mi fanno stare bene. Quindi in caso potresti per un periodo eliminare questi frullati densi e i passati, e concentrarti su alimenti che non provocano dolore o disturbi 🙂 Lascia il tempo al corpo di ricalibrarsi alla nuova dieta e vedrai che magari piú avanti non avrai piú problemi di questo genere 😉
Grazie Serena! Effettivamente nn è molto che seguo un’alimentazione crudista e i tuoi consigli, diciamo con costanza dall’inizio di quest’anno. Ma mi hai fatto riflettere sul fatto che mangio sempre molto velocemente (soprattutto in pausa pranzo)!! Cercherò sicuramente di impegnarmi ad essere più consapevole di ogni mio boccone! Spesso mi capitava di avere questi episodi dolorosi dopo un frullato di frutta acida (tipo ananas, arancia e kiwi), mentre se mangio questi frutti da soli nn ho problemi. Sebbene mi piacciano molto, seguirò il tuo consiglio e li eviterò per un po’ ?. Un’ultima domanda: mi piacciono molto i finocchi, ma nn ho trovato indicazioni su come combinarli! Mi dai qualche dritta?? Grazie ancora, spero vivamente di poterti conoscere prima o poi!! Baci ?
Carissima Francesca, evita pure solo il frullato di questi frutti, non il frutto stesso, sempre ammesso che il frutto non ti crei problemi 🙂
I finocchi li puoi combinare come una verdura 😉
Spero anch’io che un giorno ci possiamo incontrare!!! Dal vivo é tutto piú bello, vivo e reale 😀
Un abbraccio, Serena